ROMA L’emergenza migranti torna alla ribalta nel dibattito nazionale dopo le ultime tragedie che si stanno registrando nel Mediterraneo e nello Jonio al largo della Calabria. “Ancora morti in mare, ancora dolore e vite spezzate. Doppia tragedia davanti alle coste del nostro Paese. Un barcone pieno di migranti si è capovolto nel tragitto per raggiungere le coste della Calabria, si cercano almeno 50 dispersi, mentre 10 i migranti morti trovati su un barchino soccorso dalla nave umanitaria Nadir davanti a Lampedusa. Tutto questo mentre nel frattempo continuano incessanti gli sbarchi. Il Mediterraneo trasformato in un immenso cimitero. Una carneficina silenziosa a poco più di un anno dalla strage di Cutro”: così il capogruppo Avs, Peppe De Cristofaro, presidente del Misto al Senato. “Le disumane politiche del governo italiano e dell’Ue continuano ad uccidere. Dalla destra un approccio securitario al fenomeno migratorio ma, l’immigrazione non è un’emergenza, è un fenomeno che va gestito. Per prima cosa – aggiunge – vanno fermate le morti in mare. Subito una missione europea di ricerca e soccorso in mare. L’Europa è uno spazio libero, non una fortezza come vogliono i sovranisti”. “L’unica vera emergenza è quella di salvare vite umane in mare. Oggi di nuovo morti e dispersi: una vergogna per un Governo che si vanta di far parte del G7 ma che non ha la minima idea di come gestire il normale flusso migratorio o di come garantire la sopravvivenza di uomini, donne e bambini che scappano da fame e guerre”, dice a sua volta il capogruppo dí Alleanza Verdi e Sinistra nella commissione Affari costituzionali della Camera Filiberto Zaratti il quale sottolinea che “il vizio della destra di fare propaganda sulla pelle dei migranti trova nella costruzione di campi-lager in Albania la sua vetta più cinica oltre che inutilmente dispendiosa. Tanti soldi letteralmente buttati via, a fronte di un flusso di persone che potrebbe essere gestito in modo ordinato e razionale”. Il Centro Astalli esprime “profondo cordoglio per i migranti che hanno perso la vita in mare nelle ultime ore”. Padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro, sottolinea come “queste tragedie avvengono davanti ai nostri occhi. Eppure nulla si muove. Ogni naufragio ci mostra il paradosso di questa epoca: il fatto che degli esseri umani muoiano in mare non suscita reazioni e non provoca indignazione. Serve un sussulto di umanità. La gestione delle migrazioni richiede lungimiranza, visione e responsabilità. Limitarsi a misure di contenimento, costose in termini economici e di vite umane, non è la soluzione”. Il Centro Astalli torna a chiedere “un’immediata reazione da parte dell’Europa e dei governi nazionali per cercare di salvare quante più vite possibile, l’attivazione di canali umanitari e piani di evacuazione dalle principali aree di crisi. Si tratta di misure già sperimentate che bisognerebbe mettere in atto in maniera strutturale e sistematica”.
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