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Regione, le richieste dei partiti del centrodestra a Occhiuto: ecco chi vuole cosa

Le ambizioni degli alleati in vista della nuova fase che si profila lato Giunta e Consiglio. Ma alla fine tutto dipende dalle mosse del governatore

Pubblicato il: 17/06/2024 – 15:06
Regione, le richieste dei partiti del centrodestra a Occhiuto: ecco chi vuole cosa

CATANZARO La “bussola” l’ha già tracciata: interlocuzioni con i partiti alleati e massimo rispetto per loro ma la priorità saranno i bisogni dei calabresi e della Calabria. Per il presidente della Regione Roberto Occhiuto sono iniziate le prime riflessioni sul prosieguo della seconda metà della legislatura. Senza particolare fretta, a quanto sembra, Occhiuto nei prossimi giorni procederà a un “tagliando” della Giunta partendo dalla necessità di sostituire la vicepresidente Giusi Princi, eletta da Forza Italia – e soprattutto da Forza Italia Calabria – europarlamentare. Tempistica e modalità ancora avvolte nel mistero: Occhiuto ha detto che aspetterà la proclamazione ufficiale della Princi ma per il resto si è limitato a parlare di redistribuzione delle deleghe, facendo capire che più che un rimpasto ci sarà giusto qualche ritocco. Del resto, le tossine elettorali ci sono state e ancora e il governatore sa bene che c’è anche un quadro nazionale da tenere in considerazione. Intanto, chi direttamente e pubblicamente chi invece sotto traccia o con segnali e messaggi più o meno criptati, i partiti hanno già proceduto a recapitare al presidente velleità e ambizioni.

Forza Italia

Forza Italia ovviamente in questa fase recita tutte le parti in commedia, considerando che Occhiuto è anche il vicesegretario nazionale di Fi. E’ quasi superfluo annotare che la casella lasciata scoperta dalla Princi spetterà al partito azzurro, e i “bene informati” sostengono che la scelta della nuova componente della Giunta uscirà dall’asse Occhiuto-Francesco Cannizzaro, il coordinatore regionale di Forza Italia, che con il governatore ormai viaggia in totale sintonia. Per non “terremotare” molto gli equilibri, la scelta dovrebbe territorialmente premiare ancora l’area di Reggio Calabria e il genere femminile: per gli azzurri la new entry dovrebbe anche avere la vicepresidenza dell’esecutivo, ma su questo Forza Italia potrebbe incrociare le armi con qualche alleato. Del resto, in gioco, abbinato alla questione Giunta, c’è anche il nodo del rinnovo delle presidenze di Commissione: Forza Italia negli ultimi mesi ne ha perse due (la Riforme e la Sesta, oggi guidate rispettivamente da due ex forzisti oggi nella Lega (Giuseppe Mattiani e Katya Gentile), e verosimilmente ne vuole recuperare almeno una, avendo del resto due consiglieri regionali al momento senza incarichi istituzionali, anzitutto Domenico Giannetta (che aspetta da un po’…)  e poi Antonello Talerico. Considerando che alle Europee in Calabria Forza Italia si è confermata in grande salute, è anche qui abbastanza superfluo annotare che gli azzurri faranno valere sul tavolo della coalizione il loro “peso”, se dovesse ovviamente servire.

Fratelli d’Italia

Quanto a Fratelli d’Italia, anche i meloniani in Calabria esultano per l’ottimo risultato del partito in Calabria. Un risultato che ovviamente alimenta adesso una serie di aspettative a livello regionale. I rapporti con il governatore Occhiuto e con Forza Italia sono improntati al sereno, nel complesso, ma ora Fratelli d’Italia proverà a incassare anzitutto la vecchia promessa – risale a settembre ormai – dello stesso Occhiuto di assegnale alcune deleghe che il presidente finora ha trattenuto a sé: alla fine le avrà, quali però è tutto da vedere. Qualcuno spinge anche per un “peso” numerico maggiore in Giunta ma da questo punto di vista non sembrano esserci grandi margini di trattativa, considerando che Fratelli d’Italia ha già due assessori – Filippo Pietropaolo e Giovanni Calabrese – e per di più esterni. Invece secondo fonti accreditate potrebbe avere una maggiore “ratio” la richiesta della vicepresidenza della Giunta, ma qui ci sarebbe da sgomitare con Occhiuto e con Forza Italia, con il rischio di rimettere in discussione tutti gli equilibri.

Lega

Un rischio che peraltro potrebbe essere innescato anche dall’atteggiamento della Lega, il partito che con Occhiuto e Forza Italia ha imbastito da tempo un braccio di ferro che risente molto delle dinamiche nazionali, arricchite poi da quelle territoriali (come la decisione del presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso di candidarsi alle Europee con il Carroccio, una decisione per nulla gradita a Occhiuto). Alle Europee la Lega anche in Calabria è cresciuta senza però rosicchiare terreno agli alleati, e questo rende meno percorribile il percorso ipotizzato da alcuni big del Carroccio come il responsabile elettorale nella regione Rossano Sasso e il sottosegretario Claudio Durigon: in Giunta dunque i salviniani verosimilmente non andranno oltre l’unica postazione che già hanno (quella ricoperta dall’assessore Emma Staine, peraltro data dai “bene informati” in bilico). E’ poi prevedibilissimo che  poi con Forza Italia ci sarà ulteriore tensione con riferimento agli assetti di Palazzo Campanella: la Lega infatti vanta sei consiglieri regionali e quattro presidenze di commissione su sette, avendo “conquistato” anche Riforme e Sesta (rispettivamente con Mattiani e Gentile), Forza Italia ha sette consiglieri regionali (9 considerando anche Forza Azzurri) e una sola presidenza di commissione (la terza con Pasqualina Straface), è quasi banale evidenziare che i conti non tornano…

Azione Calabria

Ma nella maggioranza di centrodestra i “nodi” non finiscono qui, perché c’è da considerare anche il ruolo di Azione, che in Calabria sostiene Occhiuto e alle Europee è anche andata bene, meglio che in altre parti d’Italia. I calendiani, che peraltro ufficialmente non hanno ancora un gruppo in Consiglio regionale, al momento non hanno alcun ruolo né in Giunta, né in Consiglio né nel sottogoverno della Regione. Un “vulnus” che i plenipotenziari di Azione, in particolare il segretario regionale del partito Francesco De Nisi, consigliere regionale, hanno già rimarcato, in uno con la necessità di colmarlo quanto prima.

Cosa farà Occhiuto

Insomma, un bel po’ di aspettative, richieste, rivendicazioni dei partiti del centrodestra. Più o meno accoglibili più o meno comprensibili. Ma soprattutto tutte essenzialmente sulla carta. Perché – spiegano gli analisti – alla fine tutto dipende da Occhiuto, che sul tavolo può mettere una leadership nazionale che lo porta a ragionare direttamente con i “colonnelli” dei partiti a Roma e ad evitare le “conventicole” interpartitiche, come del resto il governatore ha più volte orgogliosamente rivendicato. Gli osservatori più accreditati sostengono che anche questa volta sarà così, anche perché al tirar delle somme il voto dell’8 e 9 giugno, in particolare quello delle Europee, è stato un tagliando per Occhiuto (lo stesso presidente di fatto l’ha trasformato in un giudizio anche sul proprio operato alla Cittadella) e il tagliando è stato premiato dagli elettori calabresi. (a. cant.)

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