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‘Ndrangheta, l’ascesa dei Bellocco e Piromalli al Nord e Gioia Tauro «centrale per il narcotraffico»

È quanto emerge dalla relazione della Dia relativa al I semestre 2023. Non sono state registrate «significative mutazioni» ma aumentano le sentenze nei processi

Pubblicato il: 18/06/2024 – 11:13
di Giorgio Curcio
‘Ndrangheta, l’ascesa dei Bellocco e Piromalli al Nord e Gioia Tauro «centrale per il narcotraffico»

LAMEZIA TERME Nel corso del primo semestre del 2023, «non si sono registrate significative mutazioni del quadro generale relativo alla situazione della criminalità organizzata in Calabria». È quanto si legge nella relazione semestrale della Dia con riferimento ai primi sei mesi dello scorso anno, nella quale viene sottolineata la «proiezione internazionale dei traffici di stupefacenti della ‘ndrangheta» in rapporti con fornitori di cocaina del Centro e del Sudamerica come Colombia, Brasile, Ecuador e Panama e con organizzazioni paramilitari attive nel settore come il clan del Golfo in Colombia, come dimostrato nelle operazioni “Sunset”, “Eureka” e “Gentleman2”. Inoltre, è confermata l’attività di riciclaggio della ‘ndrangheta in diversi Paesi europei quali Francia, Germania e Portogallo, «attraverso l’acquisto di beni di lusso e l’avvio di attività nei settori della ristorazione ed autolavaggi» riporta la Dia, grazie anche all’operatività di soggetti di nazionalità cinese.

L’ascesa dei Bellocco e dei Piromalli

Come riportato ancora nella relazione, si è avuta ulteriore conferma della proiezione ultraregionale – in particolare a Milano e la Lombardia – della cosca Bellocco, così come già emerso nel precedente semestre con l’operazione “Ritorno”. Le medesime considerazioni valgono per l’Emilia-Romagna, con la presenza delle cosche crotonesi e reggine (operazione “Aspromonte Emiliano”). Altro elemento di rilevante interesse è emerso dalle motivazioni della sentenza del processo “Mandamento Jonico”, celebrato con rito ordinario, depositate il 14 marzo 2023 dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria, che ha raffigurato l’esistenza di un sistema “federale”, articolato per competenze. La Dia, inoltre, conferma il ruolo di potere assunto da figure femminili della cosca Piromalli e che gestiscono gli affari in assenza di mariti e padri in stato di carcerazione, come emerso ad esempio nell’operazione “Hybris”, in continuità con quanto emerso lo scorso semestre per la cosca Bellocco e quella dei Rosmini-Serraino.

I processi

Anche per il semestre in esame – riporta poi la Dia – si segnala il rilevante numero delle pronunce giudiziarie giunte al termine dei molti processi, spesso con l’irrogazione di pesanti condanne a carico di esponenti della criminalità organizzata, che hanno interessato la competenza dei Tribunali del distretto di Reggio Calabria. Come, ad esempio, la sentenza emessa il 25 marzo 2023 nel processo di appello “‘Ndrangheta stragista” ha confermato la pronuncia di condanna all’ergastolo a carico dei due imputati, per l’omicidio di due Carabinieri e per i tentati omicidi posti in essere tra la fine del 1993 e l’inizio del 1994 nel capoluogo reggino, nell’ottica di adesione, da parte della ‘ndrangheta, al progetto stragista continentale elaborato da “Cosa nostra”. La Dia, nella relazione, evidenzia quanto emerso a seguito dell’operazione “Hybris”, condotta dai Carabinieri il 9 marzo 2023, relativamente alla volontà espressa da parte di esponenti delle cosche Piromalli e Pesce di «aderire al progetto teso alla consumazione di attentati in danno dell’Arma dei carabinieri, nonché di un politico». Sempre nel medesimo contesto investigativo, sarebbe invece emerso il parere contrario della cosca Mancuso di Limbadi in ordine alla condivisione del progetto siciliano.

Gli stupefacenti e lo scalo di Gioia Tauro

Quello degli stupefacenti si conferma – annota infine la Dia – il comparto trainante per l’economia criminale e lo dimostra l’elevato quantitativo di droga oggetto di traffico internazionale delle cosche «che hanno come baricentro logistico e punto privilegiato d’ingresso il porto di Gioia Tauro». In particolare, la sola Guardia di finanza, nel corso di 10 operazioni condotte nello scalo portuale calabrese, ha sequestrato quasi 3,5 tonnellate di cocaina. (g.curcio@corrierecal.it)

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