CROTONE «Siamo disponibili ad una nuova battaglia qualora il sindaco decida di mandare a monte gli accordi del 2019 per una bonifica totale dell’area, ma non accettiamo questo giochino del dare le colpe al passato per non prendersi le proprie responsabilità». Continua il botta e risposta tra il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, e il segretario provinciale del Partito democratico, Le Barberio. A controreplicare alle pesanti accuse di Voce questa volta è Barberio. L’impressione è che sia iniziata la campagna elettorale per le elezioni amministrative, che dovrebbero tenersi tra poco più di un anno. In linea di principio, infatti, sia Voce che Barberio non hanno una visione completamente diversa su come andrebbero smaltiti i veleni presenti nell’area industriale. Inizialmente la divergenza c’era, perché Voce non escludeva che i veleni potessero essere smaltiti a Columbra, a condizione però che si mettessero alcuni paletti. Sotto la spinta dei comitati e dei cittadini, Voce ha rivisto la propria posizione possibilista ed è transitato su un’ipotesi intransigente e cioè i rifiuti devono essere smaltiti fuori dalla Regione Calabria, come prevede il verbale della Conferenza dei servizi del 24 ottobre del 2019. Le divisioni e gli scontri, quindi, hanno una matrice politica. Voce si difende indicando le responsabilità di chi ha governato nel passato e Barberio gli rinfaccia di «parlare al passato per non assumersi le proprie responsabilità». La campagna elettorale è iniziata e Voce avverte che gli altri si stanno organizzando per contrastare la sua rielezione alla guida della città pitagorica. Nella controreplica di oggi, Berberio scrive: «Come sempre si tratta delle solite esternazioni che si fondano sull’attacco personale e non nel merito della questione. Il sindaco afferma che il sottoscritto non conosce i punti centrali della discussione riguardo la conferenza dei servizi e che sostanzialmente non si parlerà né della discarica di Giammiglione, né dello spostamento dei rifiuti da parte di Eni Rewind in Calabria. Vorrei pertanto chiedere al sindaco di Crotone di cosa si parlerà in questa conferenza decisoria visto che nei preamboli si parla in modo chiaro e inequivocabile di tre punti chiave che coincidono con il tema dello sponstamento dei rifiuti: 1) di un piano, consegnato subito dopo l’approvazione del piano dei rifiuti della regione Calabria, per la discarica di Giammiglione: “Vista la nota del 21.05.2024, acquisita in pari data da questo Ministero al prot. n. 93116, con la quale la Società Maio Guglielmo S.r.l. ha trasmesso un documento inerente alla realizzazione dell’impianto in località Giammiglione, proposto dalla Società medesima”;
2) Della richiesta del commissario Errigo al nucleo dei Carabinieri Forestali di individuare dei siti adatti allo smaltimento dei rifiuti in Italia e all’estero;
3) Dalla volontà Chiara di ENI Rewind di mantenere i rifiuti in Calabria come si evince dalle numerose comunicazioni citate all’interno della convocazione della conferenza». Continuando, Barberio scrive: «Abbiamo più volte chiesto una posizione chiara al sindaco e offerto una chance nel supportare la nostra campagna per modificare il Piano regionale dei Rifiuti in modo che si possano far rispettare gli accordi del 2019, siamo disponibili ad una nuova battaglia qualora il sindaco decida di mandare a monte gli accordi del 2019 per una bonifica totale dell’area, ma non accettiamo questo giochino del dare le colpe al passato per non prendersi le proprie responsabilità». Barberio, ricorda al sindaco che «la sua sindacatura è iniziata nel 2020, ormai quattro anni fa, ed ENI, in questo periodo, non ha mai ottemperato ai propri doveri in questi anni dove si è vantato solamente di aspetti tecnici e non di risultati politici». Concludendo, il segretario del Pd scrive: «Vorrei spiegare al sindaco alcuni aspetti essenziali della questione: la bonifica di Crotone non è un problema tecnico, ma politico; ENI Rewind dispone di professionisti ed esperti di settore capaci di controbattere ogni tipo di osservazione tecnica fornita dal sindaco (rimarco la proposta di conoscere le controdeduzioni fatte dalla multinazionale alle osservazioni di Voce che quest’ultimo non vuole spiegare al pubblico); le interrogazioni parlamentari, la convocazione dei consigli regionali speciali, la modifica di atti finalizzati a raggiungere un obbiettivo politico sono la normale attività di una democrazia matura. Solo le dittature ragionano per sterili tecnicismi invece che sul dialogo e la dialettica politica; qualora la conferenza dei servizi decisoria dovesse imporre di lasciare i rifiuti a Crotone e istituire la discarica di Giammiglione bisognerebbe imputare tale disastro politico principalmente al sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, e successivamente all’istituzione che ha permesso l’apertura di questa vicenda, la Regione Calabria nella figura del suo presidente Roberto Occhiuto, il quale per mano del suo presidente del Consiglio Regionale, Filippo Mancuso, ignora le regole del consiglio non convocando lo stesso per discutere sul Piano Regionale dei Rifiuti nonostante la richiesta formale avanzata dal Partito Democratico e dai consiglieri di minoranza».
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