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Dia: la ‘Ndrangheta minaccia per l’ordine economico e democratico

Nella relazione semestrale la conferma che il Nord Africa è una tappa sempre più importante per le ‘ndrine

Pubblicato il: 19/06/2024 – 9:28
Dia: la ‘Ndrangheta minaccia per l’ordine economico e democratico

«La ‘Ndrangheta oggi si propone, con ritmi incalzanti, particolarmente minacciosa per l’ordine economico e democratico, come un sistema attrezzatissimo, moderno, polivalente e policentrico, capace di cogliere, ovvero di creare, qualsiasi impulso economico e/o finanziario in grado di agevolare le operazioni di money laundering (riciclaggio di denaro) e di reimpiego di beni ed altre utilità di provenienza illecita. La disponibilità di ingenti capitali derivanti dal ruolo rilevante della ‘ndrangheta nel narcotraffico internazionale, unita ad una spiccata capacità di gestione dei diversi segmenti e snodi del traffico, hanno permesso alla stessa di consolidare rapporti con le più importanti reti criminali internazionali». E’ questa la fotografia della ‘Ndrangheta realizzata dalla Direzione Investigativa Antimafia nella relazione semestrale gennaio-giugno 2023. Gli investigatori della Dia hanno realizzato una disamina puntuale della mafia calabrese oggi, ricordando che “da tempo ha oltrepassato i confini regionali, diventando un network criminale capace di agire con grande disinvoltura nei contesti più diversificati, con un’accentuata vocazione verso i comparti economici, finanziari ed imprenditoriali”. Si parla di una “crescita esponenziale della delittuosità di tipo transnazionale, che trova nel narcotraffico l’espressione più immediata di guadagno».

Il ruolo del porto di Gioia e le proiezioni internazionali

In un’analisi pubblicata da Antimafiaduemila, si legge che «l’importanza che riveste il porto di Gioia Tauro (RC) – continua la relazione – nell’ambito delle dinamiche che interessano il settore degli stupefacenti (nella foto un sequestro di cocaina, ndr) ed il conseguente interesse nutrito dalle cosche verso questo scalo portuale per le enormi potenzialità di arricchimento che ne derivano, fanno della ‘ndrangheta un partner di solida affidabilità per le organizzazioni criminali omologhe del Centro e del Sud America, fornitrici della sostanza stupefacente, così come dimostrato dall’esito di numerose indagini, anche recentissime». Negli ultimi anni, osserva la Dia, anche l’Africa occidentale «è diventata per le cosche di ‘ndrangheta, una tappa sempre più importante per i propri traffici. In particolare, la Costa d’Avorio, la Guinea-Bissau e il Ghana sono stati i primi Paesi a finire nel mirino delle mafie, diventando cruciali basi logistiche per i narcos. A questi Paesi si aggiunge di recente anche la Libia». Analoghe considerazioni valgono per «gli Stati Uniti ed il Canada, ove l’infiltrazione criminale della ‘ndrangheta appare oramai compiuta, così come dimostrato, in materia di traffico internazionale di stupefacenti da operazioni di polizia condotte negli ultimi anni”. La capacità di relazione della ‘ndrangheta, certifica la Dia, “continua a emergere dai processi tuttora in corso». A tal proposito gli analisti segnalano gli esiti del processo “‘Ndrangheta stragista”, in grado d’appello, «al termine del quale, il 25 marzo 2023, la Corte d’Assise d’appello di Reggio Calabria, ha emesso sentenza con la quale è stata confermata la pronuncia di primo grado contro due imputati, già condannati all’ergastolo per l’omicidio di due carabinieri e per i tentati omicidi consumati tra la fine del 1993 e l’inizio del 1994 nel capoluogo reggino, nell’ottica di adesione, da parte della ‘ndrangheta, al progetto stragista continentale elaborato da cosa nostra».
In generale si conferma «la proiezione internazionale dei traffici di stupefacenti della ‘ndrangheta, in rapporti con fornitori di cocaina del Centro e del Sudamerica (Colombia, Brasile, Ecuador e Panama) e con organizzazioni paramilitari attive nel settore come il clan del Golfo in Colombia (operazioni “Sunset”, “Eureka” e “Gentleman2”)». Inoltre, è confermata l’attività di riciclaggio posta in essere dalla ‘ndrangheta in diversi Paesi europei (Francia, Germania e Portogallo), mediante l’acquisto di beni di lusso e l’avvio di attività nei settori della ristorazione ed autolavaggi (operazione “Eureka”) grazie anche all’operatività di soggetti di nazionalità cinese (operazione “Aspromonte Emiliano”). 

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