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reati ambientali

Discarica a cielo aperto nel tirreno Cosentino, sequestrata area di 4 mila metri quadri

Le indagini della Procura di Paola sulla gestione irregolare dei rifiuti del Comune di Fuscaldo, affidati in appalto ad una ditta esterna

Pubblicato il: 19/06/2024 – 14:07
Discarica a cielo aperto nel tirreno Cosentino, sequestrata area di 4 mila metri quadri

COSENZA E’ al vaglio dei magistrati della Procura della Repubblica di Paola (nel Cosentino), diretta dal Procuratore facente funzione Ernesto Sassano, la posizione di sei persone in merito alle indagini sulla gestione irregolare dei rifiuti urbani del Comune di Fuscaldo, affidati nel 2020 in appalto ad una Ditta esterna del settore. L’indagine trae spunto dall’attività di verifica effettuata dalla Polizia Stradale di Paola, in relazione ai controlli effettuati sugli autocompattatori che eseguivano la raccolta dei rifiuti solidi urbani all’interno del territorio comunale, disperdendo rifiuti e liquami lungo le strade, in violazione delle prescrizioni specifiche della normativa ambientale. Tale attività di verifica è stata estesa dalla Polizia Stradale di Paola a tutti i soggetti della filiera di gestione dei rifiuti, in particolare individuando in contrada Centacque, all’interno di un’area privata di 4000 mq. adiacente alla SS.18, il centro di stoccaggio dei veicoli che effettuano il servizio di raccolta dei rifiuti urbani e dei rifiuti ingombranti, raccolti nel Comune di Fuscaldo, trasformata in realtà anche in una vera e propria discarica abusiva a cielo aperto. Nel sito, infatti, sono stati rinvenuti a terra ed in cassoni poggiati sul terreno rifiuti differenziati e indifferenziati, con sversamento di liquidi inquinanti al suolo, oltre a rifiuti speciali pericolosi quali elettrodomestici, vecchi apparecchi elettronici, lastre di eternit e accumulatori al piombo di autoveicoli oltre ad un modesto quantitativo di farmaci scaduti, evidenziando una irregolare gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, non conforme alle norme ambientali. L’area in questione, su provvedimento dell’Autorità Giudiziaria è stata posta in sequestro in attesa di bonifica.

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