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Lo “strappo” di Occhiuto sull’autonomia differenziata per marcare il territorio di FI

Il livello istituzionale della “mossa” del governatore si intreccia anche con il livello politico e con il posizionamento all’interno di Forza Italia

Pubblicato il: 19/06/2024 – 13:28
di Antonio Cantisani
Lo “strappo” di Occhiuto sull’autonomia differenziata per marcare il territorio di FI

LAMEZIA TERME Lo “strappo” di Roberto Occhiuto. Sherpa e pompieri in azione per spegnere l’incendio che il presidente della Regione Calabria, trascinando anche la deputazione calabrese di Forza Italia e forse non solo, ha innescato sull’autonomia differenziata a trazione Lega, ma il dato politico della mossa del governatore è sotto gli occhi di tutti ed è difficile rubricarlo a semplice contingenza legata al tema, che pure è importantissimo e delicatissimo. Sono diversi gli analisti che concordano in queste ore nel sottolineare la duplice valenza della “rivolta” di Occhiuto su uno dei tre temi su cui verosimilmente si fonda l’alleanza di governo a Roma (gli altri due sono il premierato per FdI e la riforma della giustizia per Fi): c’è un livello istituzionale, quello che a Occhiuto in qualità di governatore consegna come priorità la bussola degli interessi dei calabresi, che evidentemente il governatore vede a serio rischio con l’autonomia differenziata ormai diventata legge (anche se da qui a dire che si realizzerà c’è di mezzo un oceano e soprattutto tanti bei soldini…). E poi c’è un livello politico, che secondo il tam tam della stampa nazionale di questi giorni avrebbe portato Occhiuto, che è vicesegretario nazionale azzurro, a ingaggiare una sorta di “guerriglia” dentro Forza Italia, con la leadership del partito sullo sfondo, a detta di diverse testate.  

Il “precedente” del congresso

Una “guerriglia” che – è il ragionamento di diversi osservatori politici in queste ore –sarebbe stata tenuta da Occhiuto sotto traccia durante la fase della campagna elettorale, ma infine dichiarata una volta “incassato” il successo di Forza Italia alle Europee, con tanto di preferenze che il partito calabrese ha portato in dote al leader Antonio Tajani, al candidato di bandiera degli azzurri al Sud Fulvio Martusciello e con tanto di elezione quasi a furor di popolo della vice Giusi Princi all’Europarlamento. Una “guerriglia” che avrebbe anche un punto di inizio: il primo congresso di Forza Italia del dopo Berlusconi, con l’elezione dello stesso Tajani quale leader dei forzisti italiani e la mancata votazione dei vicesegretari, designati per acclamazione per volontà di Tajani mentre Occhiuto avrebbe voluto votare le rispettive mozioni e contarsi in modo da diventare anche “formalmente” il numero 2 del partito. Sono tutte ricostruzioni, tutti retroscena, chissà quanto giusti, ma certo sono assolutamente credibili. A renderli credibili gli ultimi giorni dello stesso Occhiuto, che ha affidato la sua posizione sulla (contro) l’autonomia differenziata al “Corriere della Sera”, e questo è abbastanza significativo della portata del messaggio che il governatore calabrese voleva veicolare. Certo, il voto finale alla camera non è andato nella direzione auspicata da Occhiuto, ma il presidente della Regione però ha marcato il territorio, facendo valere comunque il proprio peso con l’assenza dall’aula dei deputati eletti nella regione e di fatto prendendosi, sia pure bruscamente, il ruolo di vero “contraltare” (e competitor, in prospettiva) di Tajani. Sicuramente Occhiuto lo negherà, così come già hanno fatto i deputati calabresi Francesco Cannizzaro, Giuseppe Mangialavori e Giovanni Arruzzolo specificando che l’unità di Forza Italia non è in discussione, ed è anche vero. Ma intanto Occhiuto ha consumato uno strappo che politicamente ha una indubbia portata, anche perché rende Forza Italia paradossalmente ancora più fiera nel suo “braccio di ferro” con la Lega. Cosa succederà, al momento non è facile prevedere. Intanto Occhiuto, e Forza Italia Calabria, hanno dimostrato di esserci e di farsi sentire. Almeno questo. (a.cantisani@corrierecal.it)

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