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Autonomia, Alecci: «Lacrime di coccodrillo inutili, ora Occhiuto impugni la legge»

L’affondo del consigliere regionale del Pd: «Il governatore si schieri con noi e con i calabresi, fermi la riforma»

Pubblicato il: 20/06/2024 – 13:23
Autonomia, Alecci: «Lacrime di coccodrillo inutili, ora Occhiuto impugni la legge»

CATANZARO «Le lacrime di coccodrillo non servono a niente, non portano a niente. A questo punto l’unica cosa che può fare il presidente Occhiuto per fermare la deriva secessionista voluta dal Governo è impugnare davanti alla Corte Costituzionale la sciagurata legge sull’Autonomia Differenziata. Oltre che contraddittorie con quanto fatto e detto per mesi e mesi, infatti, le parole di Occhiuto a margine dell’approvazione della legge alla Camera suonano solamente come una presa in giro nei confronti dei calabresi. Inutile adesso parlare di errore del centrodestra nazionale, anche perché, sino a prova contraria lui è vice segretario nazionale di Forza Italia. La verità è che Occhiuto ha sempre difeso questa riforma in tutte le sedi istituzionali e pubbliche, limitandosi ad affermare, in modo spesso ambiguo e poco chiaro, che c’era bisogno di qualche modifica». È quanto afferma Ernesto Alecci, consigliere regionale del Pd. «Al presidente Occhiuto – continua – rimane solo una possibilità, e cioè passare dalle parole ai fatti impugnando la legge non appena sarà pubblicata. Tale facoltà, costituzionalmente riconosciuta alle Regioni, ricade nell’esclusiva pertinenza del presidente e della giunta regionale. Occhiuto potrebbe chiedere la copertura politica dell’intero Consiglio sulla proposizione dell’impugnativa, alla quale noi non si sottrarremmo di certo, anzi. Le riserve espresse dal presidente, tra cui il finanziamento dei Lep, necessitano, infatti, del pronunciamento di un “organo terzo” e più che mai qualificato, quale la Corte costituzionale. Credo sia arrivato il momento di schierarsi finalmente insieme a noi dalla parte dei calabresi e cercare di fermare una riforma che spaccherà l’Italia in modo irreparabile, creando un divario incolmabile tra cittadini del Nord e cittadini del Sud. E’ l’ultima e unica opportunità rimasta al presidente per tentare di fermare il declino verso il quale il Mezzogiorno si avvierà velocemente nel momento in cui la legge verrà attuata».

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