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Autonomia, restano i malumori nella maggioranza di centrodestra

In Fi tengono ancora banco le perplessità di Occhiuto e Mulè. Il portavoce azzurro Nevi: preoccupazioni legittime

Pubblicato il: 21/06/2024 – 23:28
Autonomia, restano i malumori nella maggioranza di centrodestra

ROMA Due giorni dopo l’approvazione del ddl Autonomia le acque nel centrodestra restano piuttosto agitate: da una parte la Lega di Matteo Salvini rivendica ogni passo del percorso che ha portato all’approvazione della legge Calderoli, dall’altra gli alleati pur ribadendo la lealtà verso la maggioranza e la compattezza della coalizione di governo, si trovano a fare i conti con una norma che muove dubbi e perplessità. Il partito della premier ufficialmente difende il provvedimento che l’opposizione ha ribattezzato Spacca-Italia, ma si affanna ad attribuire alla sinistra la responsabilità della riforma, tradendo qualche imbarazzo: “L’autonomia non è stata approvata l’altro giorno alla Camera con il ddl Calderoli, ma è in Costituzione dal 2001 con una riforma che ha voluto la sinistra – evidenzia il capogruppo FdI a Montecitorio, Tommaso Foti – Ora, invece, tutti sono contrari. Non solo loro, anche le Regioni che l’autonomia l’avevano già chiesta, come la Campania che chiese l’autonomia con tanto di documento risalente al 2019, così come Emilia Romagna. E i presidenti delle due Regioni, Vincenzo De Luca e Stefano Bonaccini, sono gli stessi che oggi nelle piazze urlano allo stravolgimento di una Costituzione riformata anni addietro dai loro stessi partiti e a un Sud penalizzato”.Per il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, “Giorgia Meloni è stata molto corretta” e “gli alleati di Fratelli d’Italia e di Forza Italia hanno rispettato i patti”, ma i malumori restano, soprattutto in FI, dove il presidente della Calabria, Roberto Occhiuto, così come il vicepresidente della Camera Giorgi Mulè, hanno ribadito in più occasioni le perplessità sulla legge. Sul punto interviene – parlando con LaPresse – il portavoce nazionale azzurro Raffaele Nevi, secondo il quale “le preoccupazioni di Occhiuto sono legittime” e “le capisco, anche perché, oggettivamente, l’approccio di alcuni non è quello da noi condiviso”. L’allusione, neanche troppo velata, è proprio ad alcuni esponenti leghisti, poi Nevi rassicura: “Anche grazie a Occhiuto, abbiamo migliorato questo testo cercando di portarlo ad essere un testo che risponde alle impostazioni di Forza Italia e dimostreremo, nell’iter attuativo, che queste preoccupazioni forse sono eccessive”. Dal canto suo, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia taglia corto e sottolinea che la riforma “rappresenta una grande opportunità soprattutto per il Sud” e chi è contro vuole “l’equa divisione del malessere”. Sul tema rimane vigile l’Unione europea, mentre in Parlamento le opposizioni restano sulle barricate e guardano alla raccolta firme per il referendum da iniziare al più presto, come nuova sfida comune del campo largo. “Le dichiarazioni critiche sull’autonomia differenziata di esponenti del centrodestra arrivano fuori tempo massimo – dice il vicepresidente della Camera, Sergio Costa (M5S)- Comunque per loro una soluzione c’è: mi aspetto che firmino il referendum per la sua abrogazione per poi far partire un dibattito serio sul tema”. (LaPresse)

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