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Bonifica di Crotone, Oliverio: fa riflettere che le istituzioni non assumano iniziative vista la grave situazione

L’ex presidente della giunta regionale torna ad accendere i riflettori sulla vicenda a cinque giorni dalla Conferenza dei servizi decisoria

Pubblicato il: 21/06/2024 – 19:28
di Gaetano Megna
Bonifica di Crotone, Oliverio: fa riflettere che le istituzioni non assumano iniziative vista la grave situazione

CROTONE “Fa riflettere che, di fronte ad una gravissima situazione, le istituzioni non assumano adeguate iniziative”. Mario Oliverio, ex presidente della giunta regionale calabrese, torna ad accendere i riflettori sulla vicenda della bonifica di Crotone, a cinque giorni dalla Conferenza dei servizi decisoria, convocata dal ministero dell’Ambiente per individuare l’impianto dove conferire un milione di tonnellate di scorie, attualmente stipate nella discarica fronte mare. Quando il giornalista evidenzia che dibattito sembra essersi esaurito e la questione sembra essere ormai indirizzata verso la soluzione indicata da Eni Rewind, di smaltire i veleni in una discarica di scopo da costruire all’interno dell’ex sito Pertusola sud, Oliverio alza il volume della voce e difende il ruolo avuto dal Comitato “Fuori i veleni- Crotone vuole vivere”. Un Comitato “unitario” che “ha avuto il merito e il coraggio di sollevare il problema e affrontare unitariamente una questione che, altrimenti, avrebbe avuto una conclusione tragica per Crotone e la Calabria”. I veleni di Crotone sono cancerogeni. “Fa riflettere -aggiunge – che di fronte a questa vicenda disseminata di illegalità e violenza verso la comunità, le istituzioni non assumano adeguate iniziative”. Oliverio esprime la preoccupazione che “in alcuni casi, dietro parole roboanti, potrebbero nascondersi complicità e svendita degli interessi collettivi”. A cosa si riferisce? A questa domanda, Oliverio risponde: “Di fronte a questa situazione si organizza un convegno, quello di Legambiente, persino per arrivare a sponsorizzare la proposta di Eni, di lasciare i veleni a Crotone in una discarica di scopo”. Nel convegno organizzato da Legambiente, partecipato anche dal presidente nazionale dell’associazione ambientalista, è stata avanzata la proposta di costruire la discarica di scopo proposta da Eni all’interno dei terreni di proprietà del colosso di Stato. Legambiente si è, invece, detta contraria al conferimento dei veleni a Columbra e all’autorizzazione della discarica proposta da Guglielmo Maio a Giammiglione. “Come mai – si è chiesto Oliverio – in questi anni non si sia alzata una voce per chiedere ad Eni di procedere alla bonifica nel rispetto del Pob fase 2 approvato dalla Conferenza dei servizi del 2019. Come mai non si è levata una voce per impedire o tentare di correggere radicalmente l’impostazione del Piano regionale dei rifiuti che consente di trasformare la Calabria in una discarica nazionale”. Il riferimento non è solo a Legambiente. “Quel Piano – aggiunge Oliverio – apre le porte a rifiuti pericolosi e di ogni genere”. “Come mai- continua a chiedersi Oliverio – di fronte ad attività che fanno intravvedere operazioni affaristiche sulla pelle del territorio ad opera di un’imprenditoria che, evidentemente, altrove non ha trovato e non troverebbe udienza nessuno parla?”. E’ questo silenzio che spinge Oliverio ad accusare le istituzioni di “essere inadempienti e nascoste”. Si fa silenzio anche a proposito della posizione di Legambiente che, tra l’altro, sostiene di essere in linea con il l commissario per la bonifica, Emilio Errigo?. A questa domanda, Oliverio risponde: “La posizione di Legambiente è grave. Lagambiente ha avuto e continua ad avere un ruolo importante per la difesa dell’ambiente e per la capacità di porre al centro del confronto questioni ambientali di rilevanza nazionale. Non mi spiego, quindi, questa posizione e non mi spiego perché questa posizione, assuma il ruolo di portavoce della proposta dell’Eni. Una proposta inaccettabile perché fa pensare ad un atteggiamento coloniale nei confronti della Calabria”. Relativamente alla conferenza dei servizi del 26 giugno prossimo, Oliverio evidenza che “c’è il punto fermo del Paur approvato il 2 agosto del 2019, che non facilita il compito di chi vuole chiudere la partita a danno dei calabresi.  Il Paur c’è perché non è stato modificato o abrogato”. La Regione può ancora avere un ruolo importante. A questo proposito, Oliverio afferma: “Io ritengono che in queste ore attraverso un documento chiaro, essendo già il 21 di giugno, la Regione debba assumere la volontà di congelare tutto nelle more delle necessarie modifiche al Piano dei rifiuti approvato nel mese marzo scorso”. Secondo Oliverio, la Regione “deve assumere una legge convocando il Consiglio d’urgenza o anche un provvedimento amministrativo, come Giunta, che esprima la volontà di congelare la situazione nelle more delle modifica del piano dei rifiuti”. Nel prosieguo, dice di avere apprezzato la posizione espressa di Cgil, Cisl e Uil, che in un recente incontro con il presidente della Giunta calabrese “hanno posto la questione chiedendo che diventi centrale e hanno chiesto al presidente di procedere alla modifica del Piano per garantire la salute dei cittadini, che deve essere messa al primo posto. Proprio per questo “non si può andare alla Conferenza dei servizi convinti che basti dichiarare e fare mettere a verbale di esprimere un voto contrario. Questo non basta perché sappiamo che questa sarebbe un’operazione piratesca”. Sarebbe come dire, noi siamo contrari, ma voi potete fare quello che vi pare l’importante è quello che si scriverà nel verbale. “Sarebbe un inganno mascherato”. Senza i vincoli previsti del piano regionale rifiuti precedente approvato nel 2016, annullati dal nuovo Piano, l’Eni può raggiungere facilmente il suo scopo. “Io credo – ha detto Oliverio – che bisogna procedere per correggere l’inganno nei confronti dei cittadini di Crotone”. Ha dispensato critiche severe a tutti, ma non ha detto nulla sul ruolo del sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, vuol dire che condivide le sue scelte? “Sinora sono negativamente colpito dagli atteggiamenti di un sindaco che avrebbe dovuto mettersi alla testa di un movimento, che avrebbe dovuto avere la capacità di unire l’intera comunità crotonese sui temi ambientali e della bonifica; avrebbe dovuto farne la base di un viatico per costruire una reale prospettiva di crescita e di sviluppo di una realtà tra le più significative e ricche di risorse della Calabria e del Sud. Voce, invece, ha scelto di porsi su un terreno divisivo e non ne ho compreso davvero le ragioni”. Cosa c’è sotto? “Bisognerebbe chiederlo a Voce, ma confesso di essermi posto anche io la domanda. Malgrado le ingiustificate polemiche di Voce nei miei confronti non voglio ancora credere alla risposta che danno in molti a Crotone: ci sarebbe la grande capacità di convincimento di Eni”.

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