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Un anziano su 3 vittima di abusi nelle Rsa e case di riposo

In crescita i casi di violenze fisiche e psicologiche. I geriatri: «La gentilezza cura»

Pubblicato il: 21/06/2024 – 8:21
Un anziano su 3 vittima di abusi nelle Rsa e case di riposo

ROMA Angherie, trascuratezza, maltrattamenti fisici e psicologici, abusi nelle Rsa, sono riferiti dal 30% degli anziani fragili, per arrivare a circa due su tre nelle Rsa e nelle case di riposo. Tra i maltrattamenti istituzionali più ricorrenti ad opera del personale assistenziale ci sono la mancanza di rispetto per la dignità e la privacy dell’anziano, l’utilizzo di mezzi di contenzione inappropriati e nessuna flessibilità negli orari la sera e al mattino, l’uso improprio di farmaci, la mancata fornitura di occhiali, apparecchi acustici o protesi dentali, non fornire cibo e bevande adeguati o assistenza nel mangiare.  È la situazione tratteggiata in occasione della Giornata Mondiale contro gli abusi agli anziani che ricorre domani; la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg) promuove un vademecum sui campanelli d’allarme.
«Tra i segnali ricorrono scarsa igiene o un odore sgradevole, abiti sporchi, malnutrizione e disidratazione non correlate a una patologia – dichiara Andrea Ungar, presidente Sigg; inoltre lesioni, come graffi o tagli. Ma anche cadute e fratture con cause indeterminate o ustioni e lividi».
«L’assistenza a un anziano, specie con deterioramento cognitivo, impegna il famigliare sia sul piano pratico ed organizzativo che su quello emotivo, portando spesso a un “cortocircuito” relazionale che si ripercuote sulla vita dell’anziano con comportamenti abusivi del caregiver- aggiunge Anna Castaldo, coordinatrice del gruppo di studio Sigg sulla prevenzione del maltrattamento. Ed è proprio lo stress derivante dal carico assistenziale a causare una riduzione della qualità delle cure e, nel peggiore dei casi, situazioni di abuso che esplodono soprattutto nel difficile periodo estivo», prosegue.
«Essere gentili con le persone anziane fa parte del servizio di cura – sottolineano Ungar e Castaldo. Una persona fragile incapace di badare a sé stessa a causa di una malattia o una disabilità fisica, ha bisogno innanzitutto di essere ascoltata attentamente e non interrotta. È importante anche mantenere un contatto fisico e visivo con la persona anziana e condividere momenti di relax». Sulle persone anziane la gentilezza può avere un forte impatto anche terapeutico per il mantenimento della salute e del benessere non solo mentale, ma anche fisico.
«La gentilezza – spiegano – difende la memoriaaiuta a combattere la depressione e contribuisce al calo della pressione sanguigna». (Ansa)

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