COSENZA «Perché qua non tieni nemmeno la libertà di andarti a fare un giro, ora c’è la fiera e siamo morti ammazzati qua, aspettando i tossici di merda che arrivano». Lo sfogo di un pusher a Cosenza. Il caldo e la noia scandiscono l’attesa: i venditori di veleno attendono l’arrivo di assuntori pronti ad acquistare l’ennesima dose di droga. La città dei bruzi è invasa dalla marijuana e dalla cocaina, fiumi di droga che riempiono le strade e le tasche di chi governa le piazze di spaccio nel cuore della città dei bruzi. Alcune intercettazioni finite nella recente inchiesta coordinata dalla procura di Cosenza e conclusa dai Carabinieri, contengono gli sfoghi e i colloqui dei pusher. Qualcuno si lamenta del poco tempo a disposizione da occupare per questioni strettamente personali. «Non vediamo una femmina, siamo sempre morti ammazzati abbiamo a che fare
sempre con tossici, tossici, tossici, tossici, tossici». Qualche altro invece si bea del lavoro fatto sulla piazza di spaccio, ma tuttavia ritiene poco soddisfacente il gruzzoletto frutto della vendita di droga. «Compà questa è la prima volta che ho fatto così schifo, trecento euro in un giorno (…) sono pochi, però diciamo ottocento euro novecento euro al giorno. Come la vuoi fare questa mille tutti i giorni con queste buste scadenti?». La qualità dello stupefacente venduto sul mercato è scadente, come ammette uno dei pusher. «Secondo te oggi non si è drogata la gente?».
C’è un passaggio cristallizzato da chi indaga e finito nelle carte dell’inchiesta relativo al timore di uno dei pusher coinvolti nello spaccio per la reazione di un assuntore. E’ il primo maggio 2022, e Cristian Andrea Tornelli (indagato) cede un quantitativo imprecisato di eroina, a fronte di un corrispettivo pari a 28 euro. Dalla successiva conversazione del 5 maggio 2022 trapela la preoccupazione di Tornelli in
merito agli effetti nocivi della sostanza ceduta. «Quella fa schifo al cazzo. No me ne devo scappare da qua, troppo movimento», dice Tornelli e il suo interlocutore: «guarda stai attento a Fabrizio che quello ci lascia le penne e ti accusano di omicidio cazzo! Troppo brutto mamma mia ieri nella merda… si è coricato sulla merda!».
(f.benincasa@corrierecal.it)
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