COSENZA Pronto, sono Gianmarco! Il telefono squilla, dall’altra parte della cornetta (una volta si diceva cosi) Gianmarco Carroccia: cantautore, autore, artista italiano. Dopo qualche anno torna in Calabria, il prossimo 28 giugno insieme al maestro Mogol per uno spettacolo unico all’Arena Rendano di Cosenza. “Emozioni – Viaggio tra le canzoni di Mogol e Battisti” – inaugura la stagione estiva del festival EXIT, giunto all’VIII edizione. Per la prima volta due festival: “EXIT: Deviazioni in Arte e Musica” – ideato e organizzato da Piano B – e “Rassegna L’Altro Teatro – RestartLiveFest” si uniscono per offrire alla città dei Bruzi una notte indimenticabile. Caratteristica di EXIT è la contaminazione a forte impatto emozionale del territorio: strutturato come un contenitore di azioni artistico-culturali diversificate, predilige come scenari, per tutti gli eventi, gli straordinari beni architettonici e ambientali della Calabria, proprio per incentivarne la promozione.
L’evento con protagonisti Carroccia e Mogol è un inno alla musica immortale, capace di abbracciare generazioni diverse, di spingere gli adolescenti a canticchiare melodie lontane dai suoni moderni e digitali. La perfetta armonia dei testi e delle parole di Mogol si fonde con la voce unica di Lucio Battisti, che oggi “ritorna” grazie a Gianmarco Carroccia. Non un mero esecutore e neanche un interprete, ma uno straordinario artista capace di vivere e far rivivere i brani simbolo della musica italiana. Carroccia si racconta, in esclusiva, al Corriere della Calabria tra presente, passato, futuro e l’imminente concerto a Cosenza.
«Torniamo con molta felicità in questa terra straordinaria, abbiamo sempre trovato un’accoglienza incredibile e tantissimo calore da parte di tutti i calabresi. Torniamo con piacere».
«Ho scoperto Battisti quando ero molto piccolo, avevo circa 4 anni dal mangianastri dell’auto di mio padre inizia a suonare questa canzone, tra l’altro non è nemmeno tra le più conosciute, si chiamava “Le allettanti promesse”: da lì iniziai a scoprire tutto questo mondo straordinario che era appunto la produzione di Battisti. Quello che mi sono prefissato fin dall’inizio è di eseguire questi pezzi con il più profondo rispetto così come la gente li ama, come li sente nei dischi, senza stravolgerli più di tanto ma mettendoci qualcosa di mio».
«Attualmente le migliori produzioni sono quelle che riguardano i cantautori degli anni ’70. Battisti in particolare è stato un grandissimo innovatore, un rivoluzionario. Ha ribaltato il concetto della classica melodia italiana, facendola diventare molto più internazionale. Purtroppo, nonostante questo, non è riuscito ad avere quel successo che meritava anche all’estero però sicuramente ha portato un’innovazione straordinaria all’interno della canzone italiana, non solo attraverso i giri armonici, ma anche negli arrangiamenti. Battisti era un grandissimo ascoltatore, ascoltava tutte le migliori produzioni straniere e le riversava sulle sue canzoni».
«Mogol scrive dei testi unici, ogni ascoltatore può ritrovarsi: esprime concetti semplici della vita quotidiana, ma assolutamente non banali».
«Sto lavorando all’uscita di un doppio singolo, vorrei pubblicare durante l’estate queste due nuove canzoni e sicuramente sarà la sfida più grande e più stimolante che viene dopo “Emozioni” che già mi ha dato e continua a darmi tanto. Il prossimo step sarà quello di cercare di diffondere sempre di più ad un pubblico sempre più grande le mie nuove canzoni».
«Sicuramente quello che rispecchia maggiormente il mio modo di vedere la musica è il cantautorato. Apprezzo molto Marco Mengoni e anche questo giovane Alfa che ho visto a Sanremo quest’anno mi sembra molto bravo e capace. Poi Ultimo è bravissimo. Provo tantissima stima per Eros Ramazzotti a cui collego molte melodie della mia infanzia e della mia adolescenza, è un artista che stimo particolarmente».
«Mi ritengo già abbastanza fortunato perché faccio un lavoro straordinario, ho molto tempo per me stesso e riesco a coltivare le mie passioni. L’auspicio più grande sarebbe quello di, come dicevamo prima, riuscire a trasmettere a tante persone le emozioni attraverso le mie canzoni. Per il resto posso ritenermi decisamente molto fortunato».
In bocca al lupo Gianmarco, ti aspettiamo in Calabria!
(f.benincasa@corrierecal.it)
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