COSENZA È partito da piazza Loreto alle 17 il corteo del “Cosenza Pride 2024″, la manifestazione organizzata da Arcigay Cosenza con la collaborazione di altre associazioni e con il patrocinio del Comune. Il corteo si è concluso in piazza dei Bruzi, di fronte al palazzo comunale, accolti dal sindaco Franz Caruso. «La nostra amministrazione – ha detto il primo cittadino di Cosenza – ha, sin dal suo insediamento, manifestato contrarietà ad ogni forma di discriminazione e riafferma con pervicacia la vocazione della città di Cosenza che è apertamente tollerante, inclusiva, plurale, democratica e sempre in lotta per il riconoscimento dei diritti di tutti, nessuno escluso. Sono orgoglioso di aver ospitato il ‘Cosenza pride 2024’ ed esprimo la mia grande soddisfazione perché da Cosenza si leva forte la voce di chi rivendica a giusta ragione la tutela di diritti sacrosanti che noi condividiamo e che non perderemo occasione di ribadire e riaffermare».
«Dopo anni di oscurantismo – ha dichiarato il sindaco Franz Caruso – la nostra amministrazione comunale parteciperà al “Cosenza Pride 2024”, che vedrà la collaborazione di Arcigay Cosenza, Arci Cosenza, CGIL Cosenza e il Centro Women’s Studies “Milly Villa” dell’Università della Calabria». “L’unica cosa contro natura sono i meridionali che votano Lega” e “Stop genocidio, Palestina libera” sono alcuni dei tanti striscioni esposti che richiamano non solo ai temi dei diritti della comunità Lgbtqia+, ma allo stop delle guerre, ai diritti delle donne e contro l’autonomia differenziata. «Cosenza è una città di diritti – ha detto la delegata alla Cultura del Comune di Cosenza Antonietta Cozza partecipando al corteo -. Il Pride torna dopo 7 anni a Cosenza e torna con il patrocinio del Comune di Cosenza e di quest’amministrazione che è fortemente progressista e soprattutto molto attenta ai diritti di tutti. Fin da subito, quando esattamente un anno fa ci è stato proposto un tavolo tecnico per l’organizzazione ci siamo subito mossi e resi disponibili perché noi facciamo attenzione ai diritti di tutti. Per noi tutti sono uguali. Questa città è una città di grande apertura e oggi – conclude – lo stiamo dimostrando».
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