ROMA Operazioni di voto al via in 101 Comuni italiani chiamati al ballottaggio per eleggere il nuovo sindaco. Urne aperte fino alle ore 23 di oggi e domani dalle ore 7 alle 15. Sono 14 i capoluoghi interessati dai ballottaggi. Il centrosinistra ha vinto in 10 dei 29 capoluoghi al voto: Bergamo, Pavia, Reggio Emilia, Modena, Prato, Livorno, Cesena, Pesaro, Sassari e Cagliari). Il centrodestra si è affermato in 5: Biella, Ferrara, Forlì, Ascoli e Pescara.
Come per il primo turno potranno votare, nel proprio seggio elettorale, tutti i cittadini maggiorenni con diritto di voto che saranno muniti di tessera elettorale e documento di riconoscimento, anche quelli che, per volontà o impossibilità, non hanno votato al primo turno. Una volta entrato nella cabina elettorale, il cittadino troverà davanti a sé una scheda apposita per il ballottaggio comprendente il nome e il cognome dei due candidati alla carica di sindaco che hanno preso il maggior numero di voti, scritti in alto all’interno ciascuno di un proprio rettangolo, sotto il quale verranno raffigurati i simboli delle liste che sostengono il candidato. Il voto si esprime barrando il rettangolo nel quale è scritto il nome del candidato prescelto. Il voto sarà comunque considerato valido anche nel caso in cui l’elettore si limiti a porre la croce solamente sul simbolo di una delle liste collegate, votando così per il candidato sindaco sostenuto da quella lista, oppure se l’elettore deciderà di barrare il nome del candidato sindaco insieme al simbolo di una o più delle liste collegate. Per questo secondo turno non è previsto il voto disgiunto. Sarà quindi considerata nulla la scheda che presenta un segno sul nome di un candidato sindaco e uno sul simbolo di una lista che appoggia l’altro candidato. Le liste che sostengono i candidati, rispetto al primo turno, potranno essere di più nel caso in cui siano stati formati o meno degli “apparentamenti” con altre liste rimaste fuori dal ballottaggio.
Questo turno di ballottaggi riveste anche un importante valore politico, interessando infatti diverse grandi città. Occhi puntati soprattutto su Firenze: qui il M5S appoggia la candidata del Pd (sostenuta anche da Avs, Azione e +Europa) Sara Funaro che ha ottenuto il 43,2% dei voti contro l’ex direttore degli Uffizi, Eike Schmidt al 32,86%. Italia Viva, che sosteneva la candidata Stefania Saccardi (7,2%), non ha dato indicazione di voto. Perugia: sarà di certo una sindaca a governare il capoluogo umbro. Vittoria Ferdinandi, per il centrosinistra, ha ottenuto al primo turno ha ottenuto il 49,01% con l’appoggio delle liste Pd, M5s, Alleanza Verdi Sinistra, Pensa Perugia (con i simboli di Azione, Socialisti per Perugia, Perugia in Europa e Laboratorio Civico). Con pochissimo distacco c’è Margherita Scoccia (FdI), architetto e attuale assessora all’Urbanistica, ha ottenuto il 48,29%. A sostenerla Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Fare Perugia, Perugia Civica, Progetto Perugia, Futuro Giovani, Perugia Amica e Udc. Se vincesse quest’ultima sarebbe la terza vittoria del centrodestra in 10 anni. Bari: il candidato arrivato al 48%, Vito Leccese, delfino di Decaro, ha l’appoggio del candidato Michele Laforgia, sostenuto dal M5S e arrivato terzo due settimane fa. Il candidato del centrodestra Fabio Romito al primo turno ha ottenuto il 29,1%. A Campobasso e Potenza il centrodestra è avanti in entrambe le città: a Campobasso Aldo De Benedittis, per il centrodestra, al primo turno è passato con il 48,31% delle preferenze e al secondo turno è sostenuto anche da Azione e da Italia Viva, mentre Marialuisa Forte, per il centrosinistra, ha ottenuto 31,89. A Potenza la situazione è simile: Francesco Fanelli (centrodestra) ha ottenuto il 40,6%, Vincenzo Telesca (centrosinistra) il 32,44%. Nel capoluogo di regione della Basilicata erano cinque i candidati sindaco.
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