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“grandi manovre” nel capoluogo

Catanzaro, la “verifica larga” di Fiorita tra spinte di cambiamento e realpolitik

Il sindaco alle prese con l’anomalia del quadro nel capoluogo e con l’esito delle elezioni. L’orizzonte più probabile resta un “ritocco” della Giunta

Pubblicato il: 23/06/2024 – 19:52
Catanzaro, la “verifica larga” di Fiorita tra spinte di cambiamento e realpolitik

CATANZARO Rivoluzione o conservazione? Cambiamento o mantenimento dello status quo? Al Comune di Catanzaro è tempo di “tagliando” da parte del sindaco Nicola Fiorita, un “tagliando” amministrativo ma anche politico mentre scocca il secondo anniversario della sua guida a Palazzo De Nobili. Anche il primo anniversario si portò questa incombenza, ma stavolta per Fiorita lo step è un po’ più complesso, per diverse ragioni. La prima è il fatto che nel frattempo uno dei suoi “azionisti” di maggioranza – secondo i maligni l’azionista di maggioranza tout court – vale a dire Antonello Talerico, che è anche consigliere regionale, ha aderito ufficialmente a Forza Italia, passaggio che rende parecchio anomala la coloritura politica della Giunta Fiorita, che è un sindaco di centrosinistra. La seconda è il risultato delle elezioni europee, che per il centrosinistra a Catanzaro e quindi anche per Fiorita non è stato negativo ma nemmeno entusiasmante, in un contesto caratterizzato dall’exploit di Filippo Mancuso, il presidente del Consiglio regionale candidato a Strasburgo con la Lega e protagonista di un bagno di consensi che è stato più personale che non legato al “brand” salviniano, una “messe di voti” che secondo tanti analisti politici già proietta Mancuso alla corsa per il Comune nel 2027. Ma quest’ultima considerazione ovviamente lascia il tempo che trova per Fiorita e per la sua coalizione, che ora dovranno sbrogliare ben altri nodi politici. Nei giorni scorsi, con una dichiarazione ufficiale, Fiorita ha annunciato l’avvio delle consultazioni parlando di una «larga verifica amministrativa e politica con un doppio scopo: da un lato, valutare l’efficacia della nostra azione di governo nei vari settori d’intervento e lo stato di attuazione del programma; dall’altro, verificare quali forze e quali consiglieri condividono la nostra idea di cambiamento». Una verifica “larga” che travalica il perimetro dell’attuale maggioranza per coinvolgere anche le opposizioni e/o singoli consiglieri comunali. In tanti concordano sul fatto che l’obiettivo di Fiorita potrebbe essere quello di attenuare il peso del contributo di Talerico nella sua Giunta (tre gli assessori che fanno capo al consigliere regionale azzurro) in modo da spostare il baricentro della squadra di governo maggiormente verso il centrosinistra e da venire incontro alle richieste del Pd, e in particolare dell’area del Pd più vicina alla leader Elly Schlein, per intendersi quella che fa riferimento all’ex portavoce delle Sardine Jasmine Cristallo, candidata alle Europee e a sua volta protagonista di un ottimo risultato anche se all’appello mancherebbe qualche voto utile proprio dal territorio catanzarese.

Il quadro politico a Catanzaro

Fonti qualificate sostengono che alle ultime elezioni Fiorita, a sua volta in ottimi rapporti con la Schlein, e il suo gruppo abbiano dato un buon sostegno al Pd (e in parte anche al M5S) a conferma di un rapporto con i dem migliore rispetto alle diffidenze del passato. Un rapporto migliore ma non tale da consentire a Fiorita di “strappare” con Talerico senza colpo ferire: le spinte al cambiamento da parte di settori dem e degli ortodossi del movimento di Fiorita, “Cambiavento” sono forti ma i numeri in direzione contraria sono ancora più forti. Il tutto in un quadro politico che a Catanzaro al solito è molto magmatico. Tra le forze da consultare evidentemente per Fiorita ci sarà anche Azione, che non si capisce quanto sia dialogante: una parte almeno sembra esserlo, un’altra, quella rappresentata da Valerio Donato, resta un’incognita alla luce dello scontro quasi epocale in campagna elettorale e anche oltre. Attenti osservatori intanto hanno captato un rinnovato attivismo di Mimmo Tallini, che resta sul piano politico lo stratega più lucido di tutti e che secondo alcuni starebbe lavorando a fari spenti per creare un gruppo di consiglieri comunali che potrebbero essere definiti “responsabili”, con l’obiettivo di togliere qualche pedina a Talerico e, se necessario e ove richiesto, di dare una mano a Fiorita. Si vedrà. Fiorita ha poi detto che la verifica avrà come paletto invalicabile la condivisione di valori e obiettivi non negoziabili e soprattutto avrà tempi stretti, ma già si può immaginare che i tempi invece si dilungheranno. Perché Fiorita evidentemente deve sciogliere il dilemma se provare a rivoluzionare completamente gli assetti attuali o se invece limitarsi a un piccolo ritocco che non cambia la sostanza delle cose (sicuramente ci sarà da sostituire un assessore, Raffaele Scalise, ma per motivi non politici bensì personali): la prima strada è sicuramente una tentazione forte ma richiede però troppi passaggi e anche complicati e soprattutto rischiosi, la seconda strada – quella ritenuta anche da fonti di Palazzo De Nobili quella più praticabile e soprattutto più probabile – forse non appassiona ma risponde alla logica della realpolitik perché bisogna anche tenere conto delle forze realmente a disposizione. Che per Fiorita e il centrosinistra oggettivamente non sono sufficienti. (a. c.)

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