POLISTENA «Non ci soddisfa il Dca numero 141 del 17 giugno 2024, con cui il Commissario ad acta alla Sanità Calabrese, Roberto Occhiuto, ha riprogrammato oltre 450 milioni di risorse residue assegnate agli ospedali calabresi ed afferenti al programma di investimenti ex articolo 20 della legge numero 67 / 1988. La riprogrammazione di Occhiuto, infatti, non prevede un euro destinato all’ospedale di Polistena per la sua riqualificazione o ristrutturazione. Mentre invece altre strutture come i presidi di Locri, Melito Porto Salvo, Castrovillari, Cetraro e Paola, che prima erano inseriti come l’ospedale di Polistena nei progetti valutabili dall’Inail, rientrano nei nuovi investimenti ex art 20 riprogrammati nel Dca 141». A scrivelo in una notta è il sindaco di Polistena Michele Tripodi che evidenzia come «ancora una volta, il Commissario Occhiuto non compie atti che rassicurano il territorio circa la permanenza in vita dell’ospedale di Polistena. Nonostante la grande manifestazione e mobilitazione del 4 maggio alla quale hanno partecipato Sindaci, rappresentanti sindacali, mondo dell’associazionismo che si batte per la tutela del diritto alla salute, il Commissario Occhiuto non ha ritenuto ancora di modificare quella assurda previsione contenuta nel Dca 64 che appunto prevede la cancellazione dell’ospedale di Polistena una volta costruito il nuovo ospedale a Palmi». «Per la costruzione dei nuovi ospedali – continua Tripodi – il Dca 141 ribadisce un impegno di ulteriori 172 milioni che si aggiungono a quanto stanziato e in parte sprecato finora. Per gli ospedali esistenti testè indicati ricompresi nei programmi Inail circa 132 milioni. Per l’ospedale di Polistena le risorse sono zero. E’ un fatto molto grave che supera le parole contraddittorie e poco rassicuranti del Presidente/Commissario a margine della manifestazione del 4 maggio. Per ritornare ad essere credibile il Governatore Occhiuto, come ha fatto per gli altri presidi della Calabria, dovrà riprogrammare i fondi ex articolo 20, stanziando 30 milioni per l’ospedale di Polistena, che figura tra i progetti di riqualificazione valutabili dall’Inail ma senza, giova sottolinearlo, alcuna speranza di finanziamento. Sino a quando ciò non avverrà il “tagli e cuci” del presidente/commissario rimane un inaccettabile “taglia e cuci su misura”, che lascia fuori il presidio ospedaliero di Polistena da qualunque possibilità di sviluppo, confermando così l’intento reale diverso dalla propaganda regionale, quello ciò di depotenziarlo progressivamente per poi chiuderlo».
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