Il gip di Milano Sara Cipolla ha disposto la trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale del procedimento in cui è indagato Marco Cappato per istigazione o aiuto al suicidio. Cappato è indagato per aver accompagnato in una clinica svizzera due persone che avevano scelto di morire con il suicidio assistito, e si era poi autodenunciato. In procura, la procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano e il pm Luca Gaglio avevano presentato richiesta di archiviazione e ora il gip ha deciso di portare il caso all’attenzione dei giudici costituzionali. Il gip infatti ritiene “rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale relativa all’articolo 580 del codice penale – scrive – nella parte in cui prevede la punibilità della condotta di chi agevola l’altrui suicidio nella forma di aiuto al suicidio medicalmente assistito di persona non tenuta in vita a mezzo di trattamenti di sostegno vitale affetta da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche e psicologiche intollerabili che abbia manifestato la propria decisione, formatasi in modo libero e consapevole, di porre fine alla propria vita”.
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