COSENZA Il 10 giugno scorso il Comune di Cosenza ha siglato un accordo di partenariato con Aterp Calabria per convertire in alloggi popolari pubblici le palazzine Edera, che si trovano in via Cilea, a pochi passi dallo svincolo autostradale Cosenza Sud. «L’edificio fu costruito in parte abusivamente» da un imprenditore alcuni decenni fa, scrive in un comunicato stampa il Comitato Prendocasa, aggiungendo che «l’allora sindaco Giacomo Mancini dispose poi l’abbattimento dei tre piani che eccedevano il progetto iniziale».
Dopo la convenzione e la ricostruzione, commentano gli attivisti, si riconoscerà «addirittura un indennizzo al costruttore», con interessi nella sanità privata e, un tempo, nell’editoria locale. «Una situazione incredibile» secondo Prendocasa che fa leva sul «bisogno di centinaia di cittadini. Da sempre – si legge ancora nella nota – ci battiamo per il recupero degli immobili pubblici abbandonati e per la creazione di alloggi da destinare all’edilizia residenziale, ma l’azione promossa dalla giunta Caruso rappresenta un regalo a chi si è già arricchito abbastanza sulle spalle dei cosentini e delle cosentine. La priorità è rispondere al bisogno di chi non riesce a pagare l’affitto, di chi è in graduatoria da decenni, di chi rischia lo sfratto, ecc. Certamente non quella di piegarsi ai desideri di chi, all’interno di Palazzo dei Bruzi, sostiene i suoi interessi».
«Questa operazione è sfacciata quanto poco trasparente. Il caso delle palazzine Edera rappresenta l’ennesimo passo falso di chi amministra la città in un contesto generale di disastro e inefficienza del settore welfare comunale, in piena continuità con il passato» aggiungono gli attivisti, che stamattina hanno anche visitato l’edificio esponendo uno striscione. «Quando la giunta comunale vorrà affrontare seriamente il dramma dell’emergenza abitativa, saremo pronti a dire la nostra, partendo dai bisogni e desideri di chi una casa dignitosa la attende da anni», concludono.
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