REGGIO CALABRIA Niente autonomia differenziata, almeno per il momento. Nella Conferenza dei capigruppo del Consiglio regionale convocata oggi dal presidente di Palazzo Campanella Filippo Mancuso non passa la proposta del gruppo del Pd di dedicare la prossima seduta dell’assemblea alla discussione sul Ddl Calderoli che tanto sta facendo litigare, anche all’interno del centrodestra. Tema troppo “caldo” e troppo scivoloso, quello dell’autonomia differenziata, basti pensare alle polemiche suscitate dalle posizioni “eretiche” del presidente Roberto Occhiuto e dello stesso Mancuso: e allora, proprio per evitare di “incendiare” ancora di più la situazione, evidentemente, la maggioranza a sostegno del governatore Roberto Occhiuto – riferiscono fonti di Palazzo Campanella – avrebbe deciso di non programmarlo alla seduta che segnerà il ritorno del Consiglio regionale dopo la parentesi elettorale: ritorno che per il momento è stato fissato al prossimo 4 luglio. Del resto, la posizione espressa oggi da Occhiuto a margine di un incontro alla Cittadella è stata abbastanza chiara: sull’autonomia differenziata restano le perplessità, ma – è stato in sintesi in ragionamento di Occhiuto – “si attende anzitutto la promulgazione della legge approvata dalla Camera e poi magari se ne potrà discutere in Consiglio regionale, ma certo la nostra linea non ce la detta il Pd”.
Un no che ha suscitato la piccata protesta del gruppo del Pd in Consiglio regionale: «Qualora ci fosse stata la necessità di un’ulteriore prova sull’ambiguità del centrodestra calabrese nei confronti dell’autonomia differenziata, si è avuta in occasione dell’ultima riunione della Conferenza dei capigruppo”, hanno sostenuto i consiglieri regionali del Pd ricordando di aver chiesto ai presidenti dei gruppi consiliari di “stendere insieme una mozione unitaria per chiedere alla giunta e al governatore di attivarsi, tramite impugnativa, per bloccare la riforma leghista che non è altro che una secessione mascherata».
«Non abbiamo presentato un testo già preconfezionato – hanno detto i democrat – per non urtare la sensibilità di nessuno e ottenere il contributo di tutti per quella che riteniamo dovrebbe essere una battaglia comune. Neanche in questo caso, però, abbiamo trovato alcuna apertura da parte della maggioranza di centrodestra che dimostra chiaramente di volere proseguire con la propria ambiguità. Sulla stampa fa finta di essere contraria per non perdere consenso, nella pratica dimostra di volere sostenere la legge o, nella migliore delle ipotesi, di non avere il coraggio di opporsi alla volontà del governo nazionale». «In ogni caso il Pd, insieme alle altre forze di opposizione – conclude il gruppo del Pd – proseguirà lungo la strada intrapresa e richiamerà in aula la mozione per fare chiarezza e fare in modo che i calabresi sappiano davvero come stanno le cose e chi dovranno ringraziare quando vedranno evaporare i loro diritti fondamentali, a partire da quello alla salute che già era in pericolo, considerando lo stato attuale della sanità calabrese che adesso è destinata a sprofondare. Non può essere consentito a nessuno di prendere in giro i cittadini. La posizione da assumere è semplice: o si è contrari all’autonomia differenziata e si intraprendono le iniziative necessarie per bloccarla oppure si è a favore e lo si deve dire con franchezza ai calabresi ».
Quindi il 4 luglio niente autonomia differenziata in Consiglio regionale, questo in sintesi ha definito oggi la “Capigruppo”, che si è riservato di definire l’ordine del giorno della seduta in attesa dei lavori delle commissioni nel frattempo convocate, particolare la commissione Bilancio. In agenda, sul tavolo della maggioranza di centrodestra, in primo piano ci sono temi come la proposta di indizione del referendum per la fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero e l’istituzione di due agenzie regionali in house, quella sul digitale e quella sull’energia, ma questi tempi non dovrebbero essere discussi nella seduta del 4 luglio. (a. cant.)
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