ROMA Un detenuto italiano di 30 anni non ancora compiuti, verso le 17 di ieri è stato rinvenuto esanime nella sua cella, dopo aver inalato gas dal fornello da campeggio utilizzato dai detenuti per cucinare. Lo rende noto la UILPA polizia penitenziaria. «Non sappiamo se sia trattato di un suicidio o, trattandosi di un tossicodipendente, di un tentativo di procurarsi effetti allucinogeni finito male – dichiara Gennarino De Fazio, segretario generale UILPA – Sono 101 i morti nei penitenziari dall’inizio dell’anno, di cui ben 45 per suicidio, in quella che è una vera e propria carneficina. A questo tragico bollettino vanno peraltro sommati anche i 4 appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria che si sono tolti la vita”. De Fazio ricorda che, “finche’ queste saranno le condizioni, non ci stancheremo di paragonare le prigioni a teatri di guerra. Non solo il numero delle vittime, le inenarrabili violenze che vi vengono perpetrate, la sofferenza che vi viene inflitta, ma anche la promiscuità generale e l’ordinario ricorso a strumenti e oggetti come i fornelli da campeggio, non fanno altro che riportare alla mente luoghi di guerriglia neanche troppo al passo con i tempi – sottolinea – Mentre si argomenta di transizione ecologica e digitale, nei penitenziari sembra di trovarci in era preistorica». Il decesso «ripropone pesantemente il tema dei detenuti tossicodipendenti, che dovrebbero seguire percorsi alternativi e di effettivo recupero, trovando anche le cure necessarie e che, nella situazione attuale delle carceri, sono invece molto prossime a una chimera – aggiunge il sindacalista – Se si vuole almeno tentare di limitare il massacro abbattendo ogni record nella conta dei morti in carcere, il Governo Meloni prenda atto dell’emergenza senza precedenti e vari, per davvero e immediatamente, un decreto-legge per consentire il deflazionamento della densità detentiva, sono oltre 14mila i detenuti in più rispetto alla capienza utile, assunzioni straordinarie e accelerate nel Corpo di polizia penitenziaria, mancante di almeno 18mila unità, e il potenziamento della sanitàinframuraria, specie di natura psichiatrica, in crisi profondissima. Parallelamente, l’esecutivo e il Parlamento avviino riforme strutturali e riorganizzative. Siamo dentro un’ecatombe», conclude De Fazio.
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