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‘Ndrangheta, sequestrato un bar e altri beni per oltre 170 mila euro a un presunto affiliato – VIDEO

L’uomo, violando le normative antimafia, non aveva comunicato i precedenti penali aprendo un’attività a Parma

Pubblicato il: 26/06/2024 – 11:20
‘Ndrangheta, sequestrato un bar e altri beni per oltre 170 mila euro a un presunto affiliato – VIDEO

PARMA I militari del comando provinciale della guardia di Finanza di Parma hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal giudice per le indagini preliminari, su richiesta della procura, nei confronti di una persona, già condannata per il reato di associazione di tipo mafioso. Con il decreto è stato disposto un sequestro del valore di oltre 170mila euro. Il provvedimento è stato avviato da alcuni accertamenti svolti d’iniziativa dai finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Parma sul rispetto della normativa antimafia da parte dei soggetti che avevano precedenti penali specifici e residenti in provincia. La normativa attuale antimafia impone alle persone condannate con sentenza definitiva per reati di particolare gravità l’obbligo di comunicare, per 10 anni ed entro 30 giorni dal fatto, tutte le variazioni nella entità e nella composizione del patrimonio, concernenti elementi di valore non inferiore a 10.329,14 euro. Gli approfondimenti preliminari dei finanzieri hanno consentito di rilevare che l’indagato era stato condannato in via definitiva nel 2014 dalla Corte d’Assise d’appello di Catanzaro alla pensa della reclusione (3 anni, 1 mese e 10 giorni), con interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, per associazione a delinquere di stampo mafioso, in quanto ritenuto affiliato alla cosca di ‘ndrangheta Vrenna-Corigliano-Bonaventura.

La ricostruzione della GdF

Le indagini successive delle Fiamme gialle, coordinate dalla procura di Parma, hanno permesso di ricostruire, attraverso l’analisi di conti correnti e carte prepagate in uso all’indagato, ingenti flussi finanziari in entrata, nel periodo compreso dal 2017 al 2021, che ha omesso di comunicare al nucleo di polizia economico-finanziaria di Parma, competente in ragione della residenza della persona, in violazione della normativa antimafia. Le ulteriori investigazioni dei finanzieri della città emiliana, svolte con lo scopo di ricostruire il reale patrimonio dell’indagato, hanno consentito di ipotizzare che l’uomo, pur risultando lavoratore dipendente a tempo determinato, sia il reale amministratore di una società di Parma, titolare di un’attività di bar dell’Oltretorrente, solo formalmente intestata alla moglie. Pertanto, il provvedimento di sequestro preventivo eseguito nella scorsa serata ha avuto a oggetto, oltre che conti correnti e rapporti finanziari personali dell’indagato, anche la totalità delle quote della società e beni strumentali all’esercizio dell’attività di bar.

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