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Quello che il voto divide l’autonomia (ri)unisce. Segnali di riavvicinamento tra i due presidenti

Negli ultimi giorni emerge una rinnovata sintonia tra Occhiuto e Mancuso, “eretici” rispetto al Ddl della Lega. E al Consiglio si torna a lavorare

Pubblicato il: 26/06/2024 – 16:12
Quello che il voto divide l’autonomia (ri)unisce. Segnali di riavvicinamento tra i due presidenti

CATANZARO Quello che il voto ha diviso l’autonomia differenziata (ri)unisce. Nel centrodestra in fibrillazione, anche in Calabria, dopo l’approvazione del Ddl Calderoli alla Camera diversi segnali abbastanza convergenti attestano un rinnovato feeling tra i due vertici della Regione, il presidente della Giunta Roberto Occhiuto e il presidente del Consiglio Filippo Mancuso, dopo la freddezza nata all’indomani della decisione di Mancuso di candidarsi alle Europee con il Carroccio. Una decisione che – secondo i “bene informati” – Occhiuto non avrebbe particolarmente gradito, anzi avrebbe chiaramente osteggiato, avendo sotto sotto confidato in una marcia di progressivo avvicinamento a Forza Italia da parte di Mancuso, che in effetti spesso è sembrato non supinamente appiattito sulle posizioni dei salviniani. La discesa in campo in prima persona di Mancuso alle Europee da sotto questo punto di vista ha sorpreso più di un osservatore politico, alla luce dell’asse che Mancuso aveva imbastito con Occhiuto in questi primi due anni di legislatura regionale, contrappuntanti in effetti dalla totale sincronia tra le riforme ideate da Occhiuto e la guida di Palazzo Campanella garantita da Mancuso. A tanti, in occasione dell’ultimo Consiglio regionale prima del “rompete le righe” elettorale, non era sfuggita una evidente freddezza tra i due, soprattutto di Occhiuto verso Mancuso. Una freddezza che invece negli ultimi giorni – riferiscono fonti qualificate della Cittadella – si sarebbe via via stemperata lasciando il posto a un rapporto di nuovo essenzialmente sereno tra i due presidenti.

I segnali di un asse rinnovato

E i segnali in questo senso ci sarebbero e anche concreti: il primo è il fatto che ieri Mancuso ha riunito la Conferenza dei capigruppo del Consiglio regionale, chiamata a programmare i lavori dell’Assemblea dopo la lunga pausa per le elezioni europee e amministrative, uno step che per i “bene informati” è sì un atto dovuto ma che in realtà è stato possibile solo perché Occhiuto e Mancuso hanno ripreso a dialogare. Il secondo segnale forse è ancora più eloquente, e attiene alla tempistica del dibattito “caldo” di questi ultimi giorni, quello sull’autonomia differenziata. A stretto giro di posta, il giorno dopo il via libera alla Camera al Ddl Calderoli, le agenzie hanno battuto la posizione “eretica” di Occhiuto, che ha praticamente sollevato un caso politico nazionale nel centrodestra mettendosi di traverso al via libera della riforma tanto cara alla Lega, e poi una dichiarazione del big della Lega Mancuso che ha parlato senza mezzi di “pasticciaccio”, rincarando poi la dose, anche all’indirizzo di alcuni compagni (e compagne) di partito nel Carroccio, in un’intervista a “Repubblica.it”.  Una posizione questa di Mancuso chiaramente deflagrante, “eretica” come quella di Occhiuto, anzi ancora più “eretica” perché colpisce il cuore del Carroccio e tocca non un tema qualsiasi ma il tema “bandiera” della Lega. E in Conferenza dei capigruppo ieri Mancuso ha “stoppato” l’ennesima richiesta del Pd di calendarizzare una nuova seduta sull’autonomia differenziata: e poche ore prima Occhiuto aveva ironicamente detto che sull’autonomia differenziata “di certo non mi iscrivo al Pd…”. Insomma, segnali di un asse rinnovato tra Occhiuto e Mancuso. Cosa porterà in futuro si vedrà. Qualche osservatore politico già si spinge a ipotizzare un approdo di Mancuso a Forza Italia ma allo stato è in effetti è un correre un po’ troppo di fretta, perché comunque si dovranno consumare diversi passaggi, il primo dei quali riguarda la futura leadership della Lega in Calabria, leadership oggi contendibile in effetti. Secondo fonti leghiste in effetti questa sarebbe stata la posta in gioco alle ultime Europee, la posta in gioco calata sul tavolo con le candidature di Mancuso e della parlamentare Simona Loizzo, che si sono in effetti sfidati in un derby numericamente vinto poi da Mancuso (soprattutto in Calabria). E fino a quando questi passaggi non saranno consumati non resta che interpretare i segnali, e quelli di oggi dicono che Mancuso è di nuovo “disallineato” dalla Lega (addirittura a “Repubblica” ha detto di aver messo in conto anche l’espulsione dal Carroccio) ed è di nuovo sincronizzato con Occhiuto.  (a. cant.)

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