COSENZA La convocazione della commissione consiliare Lavori Pubblici per dopodomani, venerdì 28 giugno, alle ore 10.30 nella saletta pre-consiliare conferma che il caso riapertura di corso Vittorio Emanuele II esiste, benché da Palazzo dei Bruzi si minimizzi riducendo tutto a un “regolamento di conti” interno alla dirigenza comunale: la dg Antonella Rino ha parlato senza mezzi termini di un «abuso di potere» da parte del collega Alessandro Sangregorio il quale a suo dire avrebbe revocato l’ordinanza di chiusura della strada approfittando della sua assenza motivata da un breve periodo di ferie.
Di contro, il Comune le ha imputato «eccesso di potere» annullando la sua, di ordinanza perché «è un atto autonomo che non interferisce affatto nel procedimento amministrativo che è stato definito ai fini della autorizzazione alla riapertura della strada» e «presenta profili di illegittimità connotati da eccesso di potere per contraddittorietà manifesta, incoerenza, mancata adeguatezza e proporzionalità con l’ordinanza n.27, emessa dallo stesso Settore, in data 12 giugno 2024, nella quale è stata effettuata, sotto il profilo della coerenza logica, la comparazione della tutela della pubblica incolumità e del pubblico interesse alla fruizione della strada».
All’ordine del giorno dell’audizione di dopodomani, alla presenza della segretaria generale, avvocato Virginia Milano, le ragioni dei dirigenti, entrambi ingegneri, Modesto e Notte sulla riapertura di corso Vittorio Emanuele.
L’ordinanza di riapertura emessa il 12 giugno scorso è stata revocata in tempi record (il 24) ma intanto la strada resta percorribile e l’amministrazione comunale ancora ieri sera rassicurava la cittadinanza sull’assenza di rischi legati alla sicurezza lungo strada del centro storico da poco riaperta al traffico (nella foto qui in basso il taglio nel nastro, lo scorso 13 giugno, del sindaco Caruso tra gli assessori Incarnato e Covelli) dopo una frana nel dicembre 2019 e con in mezzo anche un incidente costato la vita a un giovane centauro cosentino.
Ieri i consiglieri di centrodestra – che nelle settimane scorse avevano fatto tappa nel cantiere nell’ambito del loro tour nelle incompiute della città partito dal Planetario – avevano scritto che «alla luce delle dichiarazioni della dirigente Rino, circa la mancata sussistenza delle condizioni di sicurezza per la riapertura del tratto di strada interessato e dei necessari atti prodromici alla riapertura, è inevitabile constatare che quanto sta avvenendo è la prova evidente che i dubbi sollevati tempo fa da questa opposizione erano fondati».
Il Comune invece non ha dubbi: «Un dato incontrovertibile è che la strada è assolutamente sicura. Non esiste alcuna ragione, né di tipo sostanziale, né di tipo burocratico-amministrativo che possa motivare la presenza di un seppur minimo livello di insicurezza». Forse dopodomani avremo qualche elemento in più, visto che si sta parlando pur sempre di pubblica incolumità. (euf)
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