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I dipendenti di Abramo Customer Care terminano l’occupazione. «Occhiuto ci ha rassicurati»

Il governatore: «La Regione Calabria mette a disposizione 15 milioni di euro in due anni»

Pubblicato il: 27/06/2024 – 19:52
I dipendenti di Abramo Customer Care terminano l’occupazione. «Occhiuto ci ha rassicurati»

CROTONE «Oggi 27 giugno, dopo 4 giorni, termina l’occupazione della sala del consiglio comunale di Crotone. Abbiamo deciso di riprendere le nostre attività alla luce delle dichiarazioni rese via call dal presidente Occhiuto che ci ha rassicurato sulla prosecuzione del progetto regionale di digitalizzazione ed ha confermato il Suo impegno costante e le continue interlocuzioni con i vertici Tim». E’ quanto comunicato i dipendenti di Abramo Crotone in Assemblea. Il governatore, fanno sapere, «ha comunicato che nei prossimi 7/10 giorni potrebbero esserci importanti novità o ulteriori sviluppi sulla nostra vicenda. Al termine della call, l’assemblea si è determinata all’unanimità di attendere ulteriori riscontri e che in assenza di comunicazioni rilevanti o di una data di convocazione del tavolo ministeriale entro il 12 luglio, si procederà, in maniera unitaria con le organizzazioni sindacali presenti CGIL CISL E UIL durante la stessa, con l’organizzazione di una manifestazione di protesta a Roma».

Le rassicurazioni del presidente

La Regione Calabria mette a disposizione 15 milioni di euro in due anni per finanziare il progetto di dematerializzazione della pubblica amministrazione e permettere ai 1.000 dipendenti della Abramo CC di non perdere il lavoro. Lo ha detto il presidente della Regione Roberto Occhiuto, intervenendo via skype all’assemblea dei dipendenti della Abramo CC che da lunedì occupano il Consiglio comunale di Crotone e che questa mattina erano scesi in piazza protestando contro l’assenza della politica e la mancata convocazione di un tavolo di crisi ministeriale sulla loro vertenza. I dipendenti non erano neppure soddisfatti della proroga di un mese della commessa Tim che era stata annunciata proprio da Occhiuto. «Neppure io – ha detto Occhiuto – mi posso accontentare di una proroga ma fintanto che non abbiamo una soluzione strutturale io continuerò a chiedere proroghe. Se si comincia a licenziare o fare cassa integrazione a zero ore diventa più complicato salvaguardare i posti di lavoro ed in Calabria non possiamo permettercelo». A chi aveva contestato la sua assenza, Occhiuto ha detto: «Non posso essere fisicamente lì con voi, ma non significa che io non sia con voi. A volte meglio lavorare per ottenere il risultato che venire a dare delle pacche sulle spalle. Ho letto cose ingiuste nei miei confronti, ma sono comprensibili intemperanze perché capisco la vostra situazione che fa perdere serenità di giudizio”. Occhiuto ha poi spiegato il suo piano. “La proroga di un mese della commessa Tim – ha detto – non è la soluzione, è un’occasione per continuare a lavorare sul progetto e permette di evitare licenziamenti. Avrei potuto ottenere la proroga per più di un mese, ma il 7 agosto scade la procedura di amministrazione straordinaria e questo è un problema nel problema”. Il governatore ha annunciato che “la Regione è disponibile a investire 15 milioni in due anni derivanti dal Por per finanziare il progetto di dematerializzazione ed iniziare a costruire questo modello dalla Calabria» e che «qualche altra novità potremmo averla nei prossimi dieci giorni per capire come i 15 milioni messi a disposizione da Calabria possano essere compatibili con la spesa comunitaria». I dipendenti Abramo CC hanno deciso di sciogliere l’assemblea permanente e dare dieci giorni di tempo ad Occhiuto per avere conferma del finanziamento dei 15 milioni. In ogni modo, se entro il 12 luglio non arriva la convocazione del tavolo di crisi, i dipendenti della Abramo CC lunedì 15 luglio andranno a Roma a protestare davanti al Mimit. 

(redazione@corrierecal.it)

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