CATANZARO Il passato, il presente e il futuro. La Lega Calabria a rapporto da Claudio Durigon, il sottosegretario al Lavoro che il leader del Carroccio Matteo Salvini ha di fatto insediato nella nostra regione per mettere ordine nel turbolento partito calabro. Fonti della Lega riferiscono che oggi Durigon dovrebbe scendere in Calabria per fare un punto della situazione dopo le Europee, con uno sguardo anche in prospettiva, una prospettiva che secondo i bene informati sarà contrappuntata da una nuova “governance” del Carroccio, passaggio anticipato in pratica dalla designazione di Salvini di inviare un commissario per la campagna elettorale, il deputato pugliese Rossano Sasso. Tanti, i “fronti” di discussione aperti sul tavolo della Lega in Calabria, da quelli interni a quello del rapporto con gli alleati, soprattutto con Forza Italia guidata dal governatore Roberto Occhiuto, un rapporto piuttosto controverso, visto il “braccio di ferro” degli ultimi mesi tra azzurri e Lega, braccio di ferro inasprito anche dai due nuovi “acquisti” del Carroccio, Giuseppe Mattiani e Katya Gentile. Il primo step che attende però la Lega Calabria e che sarà verosimilmente affrontato da Durigon con i big territoriali del Carroccio dovrebbe essere quello interno. Il punto di partenza sarà comunque il fatto che la Lega in Calabria alle ultime Europee è andata bene, con una crescita evidente dopo il disastro delle Politiche 2022: lo stesso Salvini ha portato la Calabria a modello in più occasioni, a quanto sembra anche nell’ultima assemblea federale.
Un dato che però nulla toglie a un quadro reale che parla di una Lega Calabria frammentata e litigiosa, come e forse più di prima, con il “derby” alle Europee tra il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso e la parlamentare Simona Loizzo con vista sulla leadership del partito regionale, derby vinto da Mancuso. Il derby si è poi spostato anche sul tema dell’autonomia differenziata, con Mancuso che prima in una nota e poi, ancora più duramente, in un’intervista a “Repubblica”, non ha lesinato bordate al Ddl Calderoli con tanto di critica anche alla stessa Loizzo per aver esibito – a suo dire immotivatamente – la bandiera della Calabria alla Camera: a difendere la Loizzo il collega di Montecitorio Domenico Furgiuele, a conferma di un caos infinito nella Lega. Alcuni analisti addirittura ipotizzano una possibile espulsione di Mancuso per la sua posizione “eretica” sull’autonomia differenziata, ma fonti del partito sostengono che questa ipotesi non esiste minimamente. A Durigon dunque il compito di raccogliere i cocci sparsi dopo il voto, valorizzando comunque anche le eccellenze, come il lavoro positivo che si sta facendo in alcuni settori delicati (come l’idrico, con la Sorical a guida Lega con Cataldo Calabretta), ma anche il compito di dare una direttrice al partito, nell’attesa di capire se procedere alla nomina di un nuovo commissario o di iniziare a ragionare su un congresso che però non sembra essere nelle corde dei salviniani di Calabria. Poi, ci sono tante altre partite da giocare, come il “tagliando” alla Regione, non tanto lato Giunta (a quanto si fa intendere da ambienti leghiste non sarebbe in discussione la casella oggi occupata dall’assessore Emma Staine) quanto lato Consiglio, il rinnovo delle presidenze di commissione per il quale in tanti pronosticano un altro scontro con Forza Italia (la Lega ha quattro presidenze per sei consiglieri, Forza Italia una per sette consiglieri, è chiaro che i conti non tornano…). (a. c.)
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