COSENZA Potrebbero essere consegnati già alla fine della prossima settimana i sensori che completeranno i lavori di messa in sicurezza di corso Vittorio Emanuele, dopo la riapertura e le polemiche politiche scaturite dalla revoca – poi a sua volta annullata – firmata dalla dirigente (rimossa) Antonella Rino.
La notizia è stata data stamattina, nel corso della Commissione consiliare Lavori Pubblici, dall’ingegnere Salvatore Modesto, che ha ripercorso le tappe della vicenda: «Corso Vittorio Emanuele – ha detto al termine della sua relazione – è in totale sicurezza e anzi ha un indice 8 volte superiore al progetto, lo dimostrano certificazioni tecniche e scientifiche firmate da almeno sei professionisti e non confutabili, conclusioni che potranno essere messe in discussione solo da una perizia di parte». L’ordine di acquisto dei sensori («importanti ma non essenziali» ha specificato Modesto), in ogni caso previsti nei lavori strutturali della ditta Edilperri per un importo che si aggira sui 50mila euro – meno di 900mila il totale – risale al 17 giugno e la consegna è prevista entro 15 giorni lavorativi, dunque venerdì 5 luglio o nei giorni appena successivi. «L’assenza dei sensori – ha ribadito Modesto – non ha rappresentato un impedimento alla riapertura della strada».
Proprio su questo si sono appuntate le critiche di alcuni consiglieri presenti nella saletta pre-consiliare di Palazzo dei Bruzi. Sia Francesco Caruso che Bianca Rende e poi anche Francesco Luberto hanno chiesto i motivi di questa riapertura “anticipata” laddove bastava aspettare solo 15 giorni per vedere installati e dunque operativi anche i sensori. «Anzitutto siamo preoccupati per la confusione all’interno della macchina burocratica che questa vicenda ha mostrato. Ma il vero vulnus di questa vicenda – ha detto Caruso – è che manca il collaudo tecnico-amministrativo e anche le norme dicono che quello statico non basta. Il progetto inoltre prevede i sensori dunque la riapertura è stata una forzatura», ha concluso Caruso rimandando al mittente le accuse di «sciacallaggio»: «Siete stati voi – ha detto al capogruppo pd Francesco Alimena – a fare sciacallaggio dopo l’incidente su quella strada».
Anche Rende ha parlato di «anomalie e stranezze» nella vicenda e di «una accelerazione sospetta negli atti» relativi alla riapertura della strada. «Si è approfittato dell’assenza di una dirigente, apprezzata da questa amministrazione e sempre presente, sostituita da un funzionario (l’architetto Alessandro Sangregorio, ndr) nei soli quattro giorni di ferie: lei aveva lasciato in atti tutte le sue perplessità, mettendole nero su bianco, dunque il funzionario l’ha scavalcata». Poi, a proposito dei sensori, ha rilanciato i dubbi condivisi anche da altri consiglieri: «Perché non si è atteso il comp0letamento dei lavori? I vigili urbani possono sostituire i sensori? Li mandiamo a guardare i massi quando sono già pochi per controllare il traffico in centro…».
Stamattina era presente anche l’assessore ai Lavori Pubblici, Damiano Covelli, che parlando per ultimo ha assicurato che «la strada non sarà chiusa. È davvero inverosimile – ha attaccato – che il consigliere Caruso, ma anche la consigliera Rende con cui siamo stati insieme all’opposizione non applaudano la nostra amministrazione per aver accelerato e sbloccato l’iter di riapertura di una strada strategica per tutta la viabilità del centro storico e invocata dai cittadini. Noi ne siamo felici e orgogliosi, le frane su cui stiamo intervenendo sono dieci e in due anni e mezzo stiamo recuperando i ritardi della precedente amministrazione, abbiamo il dovere politico e amministrativo di andare avanti».
Sul presunto provvedimento disciplinare di cui ha dato notizia ieri la consigliera di maggioranza Savastano in apertura dei lavori della commissione Garanzia e Controllo, la segretaria generale Virginia Milano non ha fornito spiegazioni ma ha definito «grave e avventata» l’uscita in pubblico della rappresentante politica.
Nella pancia del Palazzo però si sussurra che le acredini tra la dirigente Rino e l’amministrazione siano precedenti al suo demansionamento datato 25 giugno (dalla Protezione civile ai canili) e siano riconducibili a degli incentivi – regolarmente percepiti – che si aggirerebbero intorno a 50mila euro e riferibili al ruolo di Rup da dirigente del settore Lavori Pubblici.
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