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Il ritorno “soft” del Consiglio regionale prima di un’estate (politica) molto calda

L’ordine del giorno della seduta del 4 luglio non presenta (sulla carta) punti impegnativi. Ma restano “in ballo” l’autonomia e il “nodo” Commissioni

Pubblicato il: 28/06/2024 – 15:53
Il ritorno “soft” del Consiglio regionale prima di un’estate (politica) molto calda

REGGIO CALABRIA Il ritorno “soft” del Consiglio regionale. Come anticipato nei giorni scorsi dal Corriere della Calabria, la prossima seduta dell’assemblea legislativa calabrese è stata ufficialmente convocata per il 4 luglio. Si torna in aula dopo la lunga e tesa parentesi elettorale, e si torna in aula con un ordine del giorno di 7 punti. Un ordine del giorno che numericamente lo si potrebbe definire nella media e politicamente non particolarmente impegnativo. Un Consiglio regionale quasi “balneare”, dal sapore parecchio estivo. Pratiche di bilancio degli enti di sottogoverno (Calabria Lavoro e Calabria Verde), una proposta di legge bipartisan Alecci (Pd)-Gentile (Lega) sull’albergo diffuso, e poi due proposte di legge che istituiscono due Riserve naturali regionali, l’ultimo “pallino” della politica calabrese, riscopertasi in questa legislatura molto sensibile ai temi ambientali abbinati magari al turismo (o forse – dicono i “maligni” – più sensibili alle risorse della Direttiva Habitat… ): questo il menù del 4 luglio.

I temi nell’agenda futura

Insomma, come si può capire un ordine del giorno che si tiene alla larga dalle questioni più impellenti e più controverse, in primo luogo il tema dell’autonomia differenziata che ha fatto litigare e fa litigare centrodestra e centrosinistra ma ha fatto litigare e fa litigare anche all’interno dei partiti di centrodestra, come Forza Italia e Lega, caratterizzati dalle posizioni “eretiche” dei due presidenti Roberto Occhiuto e Filippo Mancuso. Il Pd ha provato a far rientrare il tema dell’autonomia differenziata nuovamente al centro dei lavori del Consiglio regionale ma la maggioranza ha già eretto l’insormontabile muro di sbarramento, anche perché è chiaro che nel centrodestra comunque si punta a far decantare le tensioni delle ultime settimane, acuite poi dalle appendici post elettorali. Così come ancora nessun passaggio in Consiglio regionale su altri dossier comunque delicati, come la nascita della “Grande Cosenza” con la fusione tra capoluogo, Rende e Castrolibero (ma la risoluzione per indire il referendum potrebbe arrivare in aula entro l’estate), e ancora la bonifica di Crotone. Per il momento, il Consiglio regionale ha dunque privilegiato un rientro (sulla carta) sereno, per evitare che le tossine elettorali ancora in circolo si scarichino anche sugli attuali equilibri, soprattutto quelli di centrodestra. Ma l’orizzonte verosimilmente si surriscalderà e anche presto, perché comunque in vista ci sono il rimpasto di Giunta e soprattutto il “tagliando” delle presidenze delle commissioni, oggi numericamente alterate (la Lega ne ha quattro per sei consiglieri regionali, Forza Italia una soltanto per sette consiglieri regionali, in più c’è Azione che “scalpita”). (a. c.)

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