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Possibile danno ambientale nell’area industriale di Crotone, ora valuterà il ministero

Il problema era stato sollevato, con una diffida, dall’avvocato Pitaro e sottoscritto del segretario provinciale del Pd Barberio

Pubblicato il: 28/06/2024 – 7:22
di Gaetano Megna
Possibile danno ambientale nell’area industriale di Crotone, ora valuterà il ministero

CROTONE La direzione generale economia circolare e bonifiche del ministero dell’Ambiente intende valutare se vi siano profili di danno ambientale per il mancato intervento nell’area industriale di Crotone. Il problema era staso sollevato con una diffida, presentata dall’avvocato Francesco Pitaro, a firma del segretario provinciale del Partito democratico, Leo Barberio, e condivisa politicamente dal presidente provinciale dell’Arci di Crotone, Filippo Sestito, e dal segretario cittadino di Italia viva, Mario Galea. Con la diffida Barberio aveva chiesto ad Eni Rewind  «a dare avvio entro … sette giorni … alle operazioni di smaltimento dei rifiuti industriali di Crotone, trasferendoli al di fuori della regione» nonché il Ministero dell’Ambiente, la Regione Calabria, la Provincia di Crotone e il Comune di Crotone a «respingere in sede di conferenza di servizi … il tentativo di Eni di eludere il proprio obbligo di smaltire i rifiuti pericolosi/industriali di Crotone trasferendoli in altra regione». Barberio affermava che Eni Rewind era inadempiente rispetto all’«obbligo e impegno assunto» di smaltire i rifiuti derivanti dagli scavi del POB di Crotone fuori dal territorio della Regione». Per questo motivo da parte di Eni Rewindi «vi sarebbe stata una condotta omissiva». Un’omissione che poteva configurare «una serie di reati in materia ambientale». Replicando Eni Rewind aveva dichiarato che si «trattava di affermazioni prive di fondamento sia nei fatti sia dal punto di vista tecnico-amministrativo» per cui non ci sarebbe stato bisogno di precisazioni. Barberio aveva anche chiesto l’intervento della Procura della Repubblica presso il tribunale di Crotone. Sulla vicenda, ieri è arrivata la nota del dirigente del ministero dell’Ambiente che, citando Barberio, scrive: «L’esponente ha riferito che in un’area industriale dismessa di Crotone insistono rifiuti pericolosi, e che si era deciso di procedere allo smaltimento degli stessi, traferendoli al di fuori della Regione. Tuttavia, l’istante, ha rappresentato che seppur siano trascorsi cinque anni dalla Conferenza dei servizi decisoria (24 ottobre del 2019, ndr), tali rifiuti giacciano ancora all’interno del Comune». La nota si conclude con la richiesta ai destinatari (Comune e Provincia di Crotone, Regione Calabria e Arpa Calabria) di «trasmettere alla divisione e Ispra documentazioni utili, ai fini della valutazione degli eventuali profili di danno ambientale e/o minaccia di danno ambientale». La nota di De Francesco, per conoscenza, è stata anche inviata alla prefettura di Crotone e a Ispra. Intanto Barberio ha diffuso un filmato su facebook nel quale attacca duramente il sindaco di Crotone, Vicenzo Voce, e il presidente della giunta regionale calabrese, Mario Occhiuto. Definisce «annunci» gli interventi di Voce e Occhiuto sulla questione della bonifica, perché «i rifiuti pericolosi resteranno a Crotone». Nella Conferenza dei servizi, tenutasi a Roma l’altro ieri, «non si è discusso di quale soluzione dare ai rifiuti Tenorm con matrice di amianto». Non c’è stata soluzione al problema. «Esattamente il contrario di quello che ci eravamo detti nei giorni scorsi», sottolinea Barberio. La soluzione da adottare, a parere del segretario del Pd, è quella del ritorno all’emendamento Napoli che specificamente prevedeva di non autorizzare nuove discariche in un territorio qual è quello di Crotone, dove già sono operativi molti impianti di trattamento dei rifiuti. «Non rappresentano novità gli annunci di Occhiuto – ha aggiunto Barberio – perché la modifica che propone di apportare al Piano regionale dei rifiuti non impedirà nuove autorizzazioni». Concludendo, ha detto: «Pitaro è già al lavoro per continuare la battaglia».

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