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Il blitz dei carabinieri a Cosenza, la droga sul tetto e il timore. «O sei un pentito o un infame»

Un ingente sequestro di droga mette in crisi un sodalizio e si teme una “soffiata” ma «fa parte del gioco»

Pubblicato il: 29/06/2024 – 19:00
Il blitz dei carabinieri a Cosenza, la droga sul tetto e il timore. «O sei un pentito o un infame»

COSENZA E’ una delle tante attività di indagine condotte dalle forze dell’ordine volte a contrastare lo spaccio di stupefacenti a Cosenza e nell’hinterland bruzio. Nell’inchiesta denominata “Recovery“, coordinata dalla Dda di Catanzaro sono decine e decine gli episodi finiti nel mirino di chi indaga. Si va dalla vendita al dettaglio della droga sulle piazze di spaccio, fino alle cessioni effettuate ad una cerchia di clienti-consumatori abituali che si recano, con cadenza regolare, nell’abitazione di chi è in grado di soddisfare la domanda di cocaina o marijuana. Sono i carabinieri a rinvenire in uno stabile un ingente quantitativo di cocaina, determinando una grave perdita economica per il sodalizio ed un momento di fibrillazione nella gestione del narcotraffico. A sostegno dell’ipotesi investigativa vi sono alcune intercettazione relative ai commenti fatti dagli indagati a seguito del sequestro e le relative preoccupazioni. Le risultanze investigative consentono a chi indaga di ricostruire la catena di distribuzione della sostanza stupefacente e di scoprire il ruolo importante rivestito dalle compagne di due pusher noti alle forze dell’ordine.

«O sei un pentito, o sei un infame»

C’è una conversazione captata la sera del 17 febbraio 2021 nell’abitazione di due coniugi attenzionati. L’uomo lamenta «le difficoltà a cui sarebbe andato, inevitabilmente, incontro un altro soggetto per saldare il debito contratto per l’acquisto della sostanza stupefacente sequestrata dai Carabinieri». «Ci mette tre mesi per apparare, si muovesse». Sul soggetto, i coniugi palesano alcuni dubbi relativi alla condotta. In particolare, gli interlocutori ipotizzano addirittura che «potesse essere stato lui a dare la soffiata ai Carabinieri sul luogo in cui si trovava occultata la sostanza stupefacente» o che «avesse commesso un’imprudenza nel rivelare a qualcuno il luogo dove la stessa si trovava». Il dialogo è cristallizzato nell’intercettazione. «Ti dico una cosa: per andare sopra al tetto (….) o sei un pentito, o sei un infame o sei un cantero». E la donna risponde: «Ma poi se so qualche confidenza lo faccio arrestare proprio». Il pusher al quale i carabinieri avevano sequestrato la droga, intercettato, confessa la preoccupazione per il guadagno perduto. «16 (sedici) no, 10 (dieci), 10 (dieci) 12 (dodici), ora li devo “alzare”», ma si mostra di sicuro di poter riparare in tempi brevi «sempre a me quando mi addrizzo, come mi addrizzo poco poco, deve succedere sempre qualche cosa. Fa parte del gioco». (f.b.)

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