Ultimo aggiornamento alle 11:26
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

la vicenda

Indagato per pedofilia, dopo la prescrizione ritorna parroco nel Reggino

Le indagini iniziate nel 2017 dopo la denuncia di un giovane. Nel 2019 il processo arenato a causa del tempo trascorso dagli abusi

Pubblicato il: 30/06/2024 – 12:30
Indagato per pedofilia, dopo la prescrizione ritorna parroco nel Reggino

REGGIO CALABRIA Indagato per pedofilia nel 2017 dopo la denuncia di un giovane di origini rumene, per un prete la vicenda giudiziaria si è chiusa per prescrizione. Dopo una sospensione “cautelativamente in attesa delle conclusioni degli accertamenti in atto”, al termine del processo arenato nel 2019 a causa del tempo trascorso dagli abusi, per l’uomo è arrivata la nomina a collaboratore pastorale a Bagnara Calabra. Oggi è parroco della chiesa di Concessa, nella periferia nord di Reggio Calabria. La storia del sacerdote dalla “doppia vita”, ex parroco di San Gregorio, è raccontata sulle pagine del Fatto Quotidiano. A raccogliere la denuncia dell’allora 14enne fu Roberto di Palma, attuale procuratore del Tribunale dei Minorenni di Reggio Calabria. Nel capo di imputazione, si legge che il sacerdote “con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso”, avrebbe “compiuto atti sessuali (fellatio) con persona all’epoca dei fatti minore degli anni 14”. Il tutto “con l’aggravante di avere compiuto il reato, in alcuni casi, mentre la parte offesa era in stato di ebbrezza”. Contro il sacerdote che «di giorno celebrava messa indossando l’abito talare e di notte toglieva il collarino per uscire con la sua Mini Cooper alla ricerca di trasgressioni», «accuse pesantissime, – ricostruisce il quotidiano – alle quali s’aggiunse il materiale pedopornografico trovato nel corso della perquisizione a casa del parroco ma, soprattutto, le intercettazioni che hanno chiuso il cerchio sull’inchiesta». «Quando lesse quelle intercettazioni, in cui il prete indagato parlava di incontri sessuali, anche di gruppo (molti dei quali con persone consenzienti), monsignor Morosini non solo l’allontanò dalla chiesa di San Gregorio, ma tese una mano al ragazzino abusato ponendosi – scrisse l’edizione calabrese del giornale dei vescovi – “in atteggiamento amorevole nei confronti delle presunte vittime, chiedendo perdono per l’eventuale male arrecato”. Un gesto non di poco conto, quello di monsignor Morosini, che scelse una direzione ben diversa da quella del suo successore. Il quale, sbandierando il garantismo di una Chiesa attenta al peccatore, alle polemiche di queste ore, apparse su alcuni siti locali, replica con una pezza che è peggio del buco. La nota pubblicata sul sito istituzionale dell’arcidiocesi, infatti, – si legge sul Fatto Quotidiano – mescola le carte e così la prescrizione (che non è una condanna, ma neanche un’assoluzione) diventa “miracolosamente” un’archiviazione. “A seguito dell’archiviazione delle accuse a suo carico per rapporti con un minore, nonché della dichiarazione del Dicastero Vaticano competente, – si legge infatti nel comunicato – la Diocesi, che ha seguito pedissequamente le indicazioni del Dicastero romano, ha ritenuto opportuno per un intero biennio, sostenere e fare accompagnare il suddetto presbitero da uno specialista psicoterapeuta, esterno rispetto alla realtà ecclesiale, e da due confratelli. A conclusione di tale percorso si è potuto oggettivamente ritenere di potergli affidare l’incarico di collaboratore pastorale (non di ‘parroco’) della parrocchia S. Maria e i XII Apostoli in Bagnara Calabra e ultimamente quello di amministratore pro-tempore della parrocchia S. Maria del Buon Consiglio in Concessa”».

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato  

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x