CATANZARO I giudici della Corte d’Assise d’appello di Catanzaro, presieduta dal giudice Maria Gabriella Reillo (a latere Domenico Commodaro) hanno lasciato quasi del tutto invariato l’esito della prima sentenza nei confronti degli imputati nel processo nato dall’inchiesta “Miletos” partita dall’omicidio di Giuseppe Mesiano, 60 anni, panificatore di Calabrò di Mileto, ucciso il 18 luglio del 2013 e la risposta con l’omicidio di Antonio Angelo Corigliano, 30 anni, ucciso a Mileto il 20 agosto 2013 in pieno centro del paese. I fatti di sangue si inquadrano, secondo l’accusa, nella faida fra le famiglie Mesiano e Corigliano.
Confermate le assoluzioni – come richiesto dall’accusa – per Giuseppe Ventrici (difeso dagli avvocati Rotundo e Miceli) ma «per non aver commesso il fatto» mentre in primo grado era stato assolto perché «il fatto non costituisce reato» e poi per Francesco Mesiano (condannato per l’omicidio di Nicolas Green); Vincenzo Corso, Gaetano Elia e Rocco Iannello. Con la stessa sentenza, infine, i giudici della Corte d’assise d’appello hanno confermato la condanna a 21 anni di carcere per Giuseppe Corigliano. (Gi.Cu.)
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