Il Comune di Cassano allo Jonio ha intitolato una piazza a Salvatore Frasca. Un riconoscimento meritato per uno degli uomini politici migliori della Calabria. Innanzitutto, un galantuomo. Coraggioso, esuberante ma ricco di umanità. Da giovane consigliere provinciale occupò le terre per i contadini facendosi arrestare. Deputato e senatore, più volte sindaco di Cassano e Presidente della Cassa Marittima mi raccontò che fece infuriare Craxi tergiversando, prima di accettare, sulla proposta di diventare sottosegretario alla giustizia. Salvatore era un garantista autentico ma anche un lottatore reale della criminalità. Confiscò i beni ai clan per realizzare una comunità di recupero. E la ndrangheta, come ha recentemente rivelato un pentito, voleva ucciderlo. Dovette subire l’infamia di un procedimento per mafia, dal quale ovviamente risultò estraneo, negli anni in cui la politica era già morta. Fu accusato di avere ricevuto letteralmente “un gallo” in dono da un ragazzo per un esonero dal servizio militare. Arguto, intelligente, curioso. Era profondamente socialista. Vicino ai deboli, allergico ai poteri e al radicalismo. Merita eterna gloria.
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