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Supera lo Stretto di Messina a nuoto con protesi alle braccia

L’impresa di Andrea rimasto vittima di un incidente sul lavoro

Pubblicato il: 02/07/2024 – 14:42
Supera lo Stretto di Messina a nuoto con protesi alle braccia

MESSINA E’ partito dalla spiaggia del Pilone di Torre Faro, a Messina, intorno alle 11.30, per attraversare lo Stretto a nuoto e raggiungere alle 13 circa la spiaggia di Cannitello, a Villa San Giovanni, in Calabria. Obiettivo promuovere la sicurezza sul lavoro. Andrea Lanari, originario di Castelfidardo in provincia di Ancona, infortunato sul lavoro è a Messina per la traversata intitolata «La sicurezza conquista lo Stretto». Andrea ha subito l’amputazione di entrambe le braccia schiacciate sotto una pressa priva di protezioni, e ha deciso di affrontare le correnti marine con due protesi agli avambracci che gli ha realizzato appositamente il Centro protesi Inail di Vigorso di Budrio (Bologna). L’iniziativa è patrocinata dalla Città di Messina e da Anml (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro). A nuotare con Andrea anche il figlio e un amico. A tentare la traversata pure diversi nuotatori a livello amatoriale. «Porto un messaggio di promozione della sicurezza sui luoghi di lavoro perché – ha detto prima della partenza – purtroppo, stando anche agli ultimi dati Inail, vediamo che gli infortuni sono in aumento, quindi da infortunato sul lavoro mi sono proposto di fare questa traversata a nome di tutte le persone, come me, che sono rimaste invalide nel lavoro. Tanti non sono più tornati a casa». La vita, ha aggiunto, «spesso ti mette di fronte a difficoltà che sembrano insormontabili ma con la grinta, la buona volontà, la costanza e un pizzico di vicinanza da parte delle persone care si possono ottenere risultati impensabili. Oggi mio figlio Kevin nuota insieme a me mentre mia figlia sarà nella barca d’appoggio per fare le riprese. Ho deciso di attraversare lo Stretto perché ho raccolto una sfida di un mio collega di lavoro formatore per la sicurezza che mi ha lanciato circa due anni e mezzo fa ed adesso siamo qua». L’iniziativa ha avuto il supporto della guardia costiera.

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