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Ismail Kadare, nella memoria degli Italo-Albanesi

«La scomparsa di Ismail Kadare lascia un grande vuoto nella letteratura mondiale contemporanea, nella vita culturale e sociale degli albanesi e nella memoria degli arbëreshë. Il grande scrittore, …

Pubblicato il: 03/07/2024 – 14:24
di Francesco Altimari*
Ismail Kadare, nella memoria degli Italo-Albanesi

«La scomparsa di Ismail Kadare lascia un grande vuoto nella letteratura mondiale contemporanea, nella vita culturale e sociale degli albanesi e nella memoria degli arbëreshë. Il grande scrittore, originario della città di Argirocastro (Albania del sud), dov’era nato 88 anni fa, ha riservato una costante attenzione alla civiltà letteraria sviluppata dalla comunità albanese insediatasi in Italia sul finire del secolo XV, non nascondendo di considerarla una testimonianza dell’autentica identità degli albanesi. Più volte e in occasioni diverse – segnaliamo, in particolare, tra quelle significativamente più vicine al mondo arbëresh, la cerimonia a Palazzo Steri per il conferimento della laurea honoris causa da parte dell’Università di Palermo nel 2009 e quella dell’assegnazione del premio Mediterraneo da parte della Fondazione CARICAL al teatro Rendano di Cosenza nel 2017 – Kadare espresse la sua ammirazione per la letteratura degli arbëreshë e, in particolare, di Girolamo De Rada, che ammise di considerare il padre della letteratura moderna albanese.
A dare concretezza a questa sua convinzione sono i molti suoi romanzi (I tamburi della pioggia, Il ponte a tre archi, Chi ha riportato Doruntina, ecc.) nei quali il riferimento alla storia, alla cultura e alle tradizioni antropologiche albanesi è la cifra narrativa caratterizzante. Affascinato al pari di altri grandi estimatori albanesi e italiani della cultura arbëreshe, Kadare non ha esitato a condividere le battaglie ideali e culturali che gli arbëreshë hanno combattuto in nome dei diritti spettanti a una minoranza di storico insediamento. Memorabile fu il suo discorso tenuto nel 2003 nella Badia di Grottaferrata (cf. foto) in occasione del centenario della scomparsa di Girolamo De Rada. Le parole di Kadare ebbero un grande effetto sui presenti che gremivano l’austera aula e che ebbero modo di ascoltare dalla viva voce di una grande interprete della letteratura contemporanea quanto geniale, innovativo e talentuoso fosse stato l’estro artistico dell’intellettuale e scrittore arbëresh di Macchia Albanese. Il ricordo di quell’evento nel corso dell’ultimo ventennio è venuto rafforzandosi anche grazie ai contatti, numerosi e sempre più calorosi, intrattenuti sia con Kadare e la moglie Helena, sia con le istituzioni scientifiche, accademiche e istituzionali albanesi in tutte le occasioni solenni dedicate all’opera e alla figura del grande scrittore albanese. Nel nome di queste relazioni la Fondazione Universitaria “Francesco Solano” dedicherà le proprie energie affinché l’eredità letteraria di Ismail Kadare, specie quella che riservata al mondo arbëresh, trovi un’adeguata valorizzazione e una opportuna forma di trasmissione alle generazioni future. La Fondazione Universitaria “Francesco Solano” esprime a nome dei suoi organi di gestione, dei propri collaboratori e amici le più sentite e affettuose condoglianze alla famiglia Kadare, alla moglie Helena, alle figlie Gresa e Besiana, all’Accademia delle scienze, all’editore Bujar Hudhri e ai numerosi estimatori dell’opera del grande scrittore albanese.

*Presidente della Fondazione Universitaria “Francesco Solano”

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