«D’Annunzio? Era un estetista. Il Decameron? Lo ha scritto Dante (non Boccaccio). La Divina Commedia? Opera di Garibaldi. Se questo è un uomo? È di Italo Calvino (e non di Primo Levi). Durante il Fascismo c’erano i “barilla” (anziché i “balilla”), Come si chiama lo stretto che collega il mar Egeo al mar di Marmara? Lo stretto di Gargamella». Sono solo una piccolissima parte degli strafalcioni fatti dagli studenti durante la Maturità 2024, raccolti dal portale Skuola.net. Una marea di errori (e orrori) storici, letterari, che toccano anche materie come arte e filosofia.
Storia e letteratura le materie più “colpite”: per citarne ancora alcuni: «il Muro di Berlino? Crollato nel ‘48. La Costituzione Italiana? Del ‘68. Le Foibe e l’atomica sul Giappone? Risalgono alla Prima Guerra Mondiale. La siepe di Leopardi era “un cespuglio”. La Divina Commedia l’ha scritta Garibaldi. Verga era “progressista”».
E gli strafalcioni non risparmiano gli avvenimenti storici. Molti studenti confondono date e non solo: «Le Foibe? Vennero utilizzate durante la prima guerra mondiale per far sparire i nemici; La Marcia su Roma? Ci fu il 28 giugno 1922; Mussolini? Era comunista; Tra il ‘39 e il ‘45 l’Italia era sotto l’influenza comunista; La “Guerra lampo” (Blitzkrieg) è tipica della prima guerra mondiale; Gli ebrei venivano deportati nei campi di “concentrazione”; Le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki? Sganciate durante la Prima Guerra Mondiale». E per la serie anche i professori sbagliano due esempi emblematici: è il caso di un commissario d’esame che non ha saputo riconoscere l’iconica foto del suddetto padre della psicoanalisi – Freud – utilizzata come spunto di partenza del colloquio. O di un’altra docente che si è resa artefice di una sorta di “revisionismo scientifico”, affermando che “le centrali nucleari funzionano a combustione”.
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