La visita di Epifanio a Lamezia nel ricordo del giudice Ferlaino. Garofalo: «Presenza importante»

LAMEZIA TERME Un incontro fortemente voluto dalla Presidente della Corte d’Appello Concettina Epifanio nel suo “tour” tra i tribunali del suo nuovo distretto di pertinenza. Non a caso, avvenuto nel giorno in cui si ricorda uno dei grandi giudici della storia calabrese, ucciso dalla ‘ndrangheta 49 anni fa: Francesco Ferlaino. Insieme al Presidente del Tribunale Gianni Garofalo, al procuratore Salvatore Curcio, al sindaco Paolo Mascaro e ai vari rappresentanti dell’Ordine degli Avvocati e della Camera Penale, Epifanio ha partecipato alla commemorazione di Ferlaino. «Ringrazio la Presidente della Corte per la sua presenza, per la sua educazione e la sua sempre manifestata disponibilità e attenzione per il distretto» ha detto ai microfoni del Corriere della Calabria Gianni Garofalo. «Era stata invitata e ha entusiasticamente accettato di partecipare alla commemorazione del 49° anniversario dall’eccidio del presidente Ferlaino».

Il ricordo commosso del giudice Ferlaino

L’avvocato generale dello Stato fu ucciso dalla ‘ndrangheta il 3 giugno 1975 mentre rientrava a casa sua, proprio a Lamezia Terme. «Lo conoscevo personalmente» ricorda Garofalo. «Ero ancora un ragazzo, mia madre abita a poca distanza dal luogo dell’eccidio. Mio padre, invece, era molto amico sia del Presidente che della famiglia Ferlaino». Per il presidente del Tribunale lametino non si tratta soltanto di una memoria «foscoliana», cioè ricordarlo «affinché le cose non si verifichino ancora», ma è una memoria «diretta». A tal proposito ancora più importante è la presenza della Epifanio. «Penso che la sua visita, peraltro la prima Presidente donna della Corte d’Appello di Catanzaro, meriti un qualcosa che sia ben al di là della mera informità. Questa è la dimensione che abbiamo inteso dare alla nostra Presidente. Noi ci dimentichiamo spesso in Calabria, così come in Italia, quella che è la cultura della giurisdizione. Perché non esistono soltanto le indagini, non esiste soltanto il penale, esiste la giurisdizione. E quando si diceva “Esiste un giudice a Berlino” si diceva che alla fine c’è qualcuno che giudicherà i nostri atti. Esisterà un giudice a Berlino, ma deve esistere anche a Catanzaro e Lamezia Terme».

«Sarà un presidente di prossimità»

Una “cultura” della giurisdizione che non deve restare pura teoria, ma che va «anche affermata». «La presidente è qui per affermare la cultura della giurisdizione e dell’unitarietà di quella distrettuale perché rappresenta l’intera magistratura giudicante del distretto di Catanzaro». Non solo il valore della “presidente”, ci tiene a sottolineare Garofalo, ma anche quello della «donna, della persona. Penso abbiate già capito con quale persona ci dobbiamo misurare. Formale ma anche molto informale. Ed è un magistrato e sarà, perché la conosco da molti anni, anche una presidente di prossimità. Che non vuol dire occuparsi delle cose minime delle quali si occupavano tanti anni fa nella Roma repubblicana i pretori, ma vuol dire essere vicini non soltanto al distretto, ma agli uffici del distretto e, soprattutto, vicini alle persone. Lei – conclude – è venuta qui per conoscere ogni singola persona, dall’ultimo dei nostri appartenenti alle varie cancellerie al vertice della magistratura. La ringrazio perché rappresenta tutti noi, rappresenta l’unità della giurisdizione a tutti i livelli». (redazione@corrierecal.it)