ROMA Porta a casa un altro risultato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, forte sostenitrice dell’introduzione del reato di maternità surrogata. Si sono conclusi, al Senato, l’esame e la votazione degli emendamenti al disegno di legge di Fratelli d’Italia che rende la maternità surrogata reato universale, applicando la legge italiana anche se vi si ricorre all’estero. Sono stati tutti bocciati (sono prevalentemente emendamenti delle opposizioni e per lo più soppressivi), mentre quello proposto da Forza Italia è stato ritirato e trasformato in ordine del giorno. Il testo ora dovrà passare all’aula del Senato per l’ok definitivo.
La maternità surrogata, secondo Augusta Montaruli, di Fratelli d’Italia, è «una pratica indegna, che trasforma il corpo delle donne e la procreazione di bambini come merce da vendere al miglior offerente. Tutto questo è oltremodo abominevole e nulla c’entra con la libertà di essere genitore o di fare del proprio corpo ciò che si desidera. Tale business, che diventa sempre più di moda e in voga nel mondo, bandito in Italia, deve essere assolutamente condannato. Questo provvedimento, che aveva incassato l’ok già alla Camera, è la bandiera che Fratelli d’Italia, sotto l’egida di Giorgia Meloni, sventola con orgoglio perché è la vittoria della vera libertà e civiltà».
Per il il senatore del Pd, Alfredo Bazoli: «è inaccettabile che si facciano le corse per approvare in commissione un provvedimento che non è neanche calendarizzato per l’Aula e ci sia il totale silenzio, da parte dei presidenti di commissione, sul fine vita che invece è in calendario per l’aula il 17 settembre. Su quel disegno di legge non si fa niente, non sono state convocate le commissioni mentre si obbliga la commissione Giustizia a lavorare a tappe forzate per chiudere un provvedimento, quello sulla maternità surrogata, che ha carattere ideologico e interessa alla maggioranza».
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