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“grandi manovre” alla regione

Autonomia differenziata, la Lega calabra perde pezzi e la fiducia degli alleati

C’è chi addirittura vorrebbe il Carroccio fuori dal governo regionale, ma l’unica novità in Giunta sarà Domenica Catalfamo

Pubblicato il: 04/07/2024 – 10:31
Autonomia differenziata, la Lega calabra perde pezzi e la fiducia degli alleati

CATANZARO Nella fase post elettorale che investe le sorti della Regione un dato sembra certo: il totem dell’autonomia differenziata alla fine stresserà in modo sensibile gli equilibri nella maggioranza di centrodestra più che l’effetto della tornata elettorale. E li stresserà perché l’approvazione della legge turboleghista targata Matteo Salvini e Roberto Calderoli alla fine sta facendo emergere sacche di preoccupazione proprio all’interno del Carroccio calabrese, nel quale in tanti incominciano seriamente a interrogarsi sulla sostenibilità di una riforma che oggettivamente va contro gli interessi del Mezzogiorno e della Calabria, come del resto avrebbe plasticamente confermato la richiesta del governatore del veneto Luca Zaia di materie non Lep a Ddl appena promulgato.

Gli scenari nel centrodestra

Insomma, la Lega sembra pagare la legge del contrappasso: dopo tanto affannarsi per rafforzarsi, puntando su una poderosa campagna acquisti che l’ha portata a guerreggiare in modo anche cruento con Forza Italia, adesso il Carroccio rischia di perdere consistenti pezzi per strada. Diversi analisti stanno registrando segnali di forte malessere nella Lega regionale e un’aria da “fuggi fuggi” generale determinato dall’autonomia differenziata e anche da insofferenze, antiche e recenti, sempre più evidenti rispetto alla gestione del partito in Calabria. In più, la Lega sembra si stia ritagliando sempre più il ruolo di “terzo incomodo” nella coalizione, perdendo anche la fiducia negli alleati, come dimostrerebbe il rinnovato asse tra Forza Italia e Fratelli d’Italia, che potrebbe inquadrarsi anche in una strategia finalizzata a mettere in un angolo il Carroccio.

L’isolamento della Lega

In questa direzione vengono letti alcuni segnali, come il ritrovato feeling tra il presidente della Giunta regionale e leader di Forza Italia Roberto Occhiuto e il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, che avrebbe di nuovo “rotto” con la Lega: Mancuso si è candidato alle Europee per avere garanzie di un ruolo finalmente di primo piano nel partito, ma queste garanzie non sarebbero arrivate e ora veleggia verso Forza Italia. E ancora la sempre più probabile adesione di un altro consigliere regionale del Carroccio, Pietro Molinaro, a Fratelli d’Italia, con la “benedizione” romana del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Sono, Mancuso e Molinaro, due “spie” visibili (ce ne sarebbero altre, al momento non visibili) di un disagio che nel Carroccio calabrese si starebbe allargando a macchia d’olio, soprattutto all’indomani dell’approvazione dell’autonomia differenziata, che ora spaventa facendo emergere diversi dissidenti pronti a fare armi e bagagli e abbandonare la Lega. Mancuso e Molinaro del resto si sono sempre ben guardati dal contestare Occhiuto a differenza di altri big salviniani come Simona Loizzo e Domenico Furgiuele, tra l’altro i due più strenui difensori di quell’autonomia differenziata che a Occhiuto non piace e che non entusiasma nemmeno Fratelli d’Italia, i cui esponenti hanno ben chiaro il rischio che corre il Sud nell’esecuzione del Ddl Calderoli.

“Tutto cambia per non cambiare nulla”

E nel centrodestra calabrese non manca chi addirittura vorrebbe la Lega fuori dalla Giunta regionale in occasione della rivisitazione che Occhiuto si accinge a mettere in pratica nei prossimi giorni, ma in realtà questo “strappo” appare prematuro. Anche perché con il passare delle ore si va sempre più delineando la “linea” di Occhiuto: nessun cambiamento e nessuno stravolgimento, ci sarà solo – come anticipato dal Corriere della Calabria – la sostituzione della vice Giusi Princi ora europarlamentare per vie interne a Forza Italia, e cioè con l’ingresso in Giunta di Domenica Catalfamo, vicinissima al coordinatore regionale di Forza Italia Francesco Cannizzaro, già assessore con Jole Santelli presidente e destinata a essere nominata anche vicepresidente. Per il resto, tutti riconfermati gli attuali assessori, quelli in quota Forza Italia – Gianluca Gallo e Rosario Varì – e Fratelli d’Italia – Giovanni Calabrese e Filippo Pietropaolo – e anche Emma Staine in quota Lega, più Marcello Minenna che è diretta espressione di Occhiuto. Ciò che cambierà – come anticipato anche qui dal Corriere della Calabria – sarà invece la distribuzione di qualche delega, perché Occhiuto procederà a una rotazione dei settori, con un occhio di riguardo – per l’appunto… – a Fratelli d’Italia per via di una vecchia promessa, risalente addirittura a settembre scorso (ai meloniani potrebbe andare turismo e/o lavori pubblici). Poi, per altre compensazioni ci saranno le postazioni in Consiglio regionale e nelle partecipate della Regione, e in questo contesto alla fine anche Azione Calabria dovrebbe avere un riconoscimento. Sono queste, negli elementi essenziali, le mosse con cui Occhiuto punta a rinserrare i ranghi per la fase 2 della legislatura regionale e preparare quella ricandidatura alla guida della Calabria che viene ormai ritenuta sempre più probabile da fonti accreditate.  (a. c.)

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