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La «cameriera di Catanzaro» e il surreale dialogo in diretta radio tra Fiorita e Feltri

L’invito in città «ma solo mezza giornata» e la risposta: «Ci sono già stato, mi è piaciuta». I precedenti di Gaudio («Mia moglie non vuole viverci») e di Augias sulla Calabria «terra perduta»

Pubblicato il: 04/07/2024 – 18:43
di Eugenio Furia
La «cameriera di Catanzaro» e il surreale dialogo in diretta radio tra Fiorita e Feltri

COSENZA Difende la sua città con la stessa verve identitaria di un sindaco leghista (è accaduto da ultimo quando ha chiesto una sede distaccata Rai dopo le cronache degli scontri post-derby a Cosenza) e denuncia un «danno d’immagine» tanto al capoluogo quanto «alle donne che svolgono una professione come le altre». Non derubrica l’uscita di Vittorio Feltri su Ilaria Salis «vestita come una cameriera di Catanzaro» (qui la notizia, qui e qui i commenti di Felice Foresta  e Gioacchino Criaco) a satira o ironia: «Non si deve sminuire, Feltri non è un barista o un cameriere ma un intellettuale». Nicola Fiorita, confermando che nessuna querela sarà sporta, ha anche invitato il giornalista a Catanzaro («ma solo per mezza giornata perché poi dobbiamo lavorare, ci sono un sacco di problemi legati all’autonomia differenziata») sentendosi rispondere: «Ci sono già stato e non è neanche brutta». 
Nel corso della diretta radio in cui ha chiesto scusa al sindaco Fiorita, il titolare della “Stanza” sul Giornale diretto da Sallusti ha citato più volte l’espressione sulle casalinghe di Voghera, concetto ribadito anche il giorno dopo a Tommaso Rodano che lo intervistato sul Fatto Quotidiano: «Dovrebbero aver querelato tutti gli italiani negli ultimi cinquant’anni, è un modo di dire». E nel surreale dialogo su Radio24 ha motivato il suo non-odio per il sud con la cittadinanza onoraria che riceverà la cittadinanza onoraria da un comune in provincia di Campobasso…   
Eppure la scivolata feltriana non è la prima della serie, né è la prima volta che Catanzaro e la Calabria fanno notizia per questioni geo-topografiche e frasi avventate su cui si scatenano dibattiti tra intellettuali e campagne social tra lo sdegno e l’ironia. 

ph. Lo Statale Jonico (da fb)

Tre precedenti 

Da «i meridionali sono inferiori», frase detta in tv cui seguì una campagna di boicottaggio si direbbe c’è stato un salto di qualità da parte di Vittorio Feltri: eppure la frase sulla Salis non avrà, almeno presso i cosentini, lo stesso impatto del precedente più famoso, che ebbe anche una eco mediatica ben più rilevante: «Mia moglie non vuole trasferirsi a Catanzaro», così Eugenio Gaudio, cosentino, ex rettore della Sapienza motivò il suo no alla chiamata dell’allora ministro Speranza e del premier Conte che gli proponevano di diventare commissario alla Sanità in Calabria; Gaudio ribadì poi che si trattava solo di «dinamiche familiari»
Ma se nel caso Gaudio fu soprattutto una mobilitazione social tra meme e battute soprattutto dal versante cosentino, un dibattito un po’ più alato fu stimolato dall’affermazione tranchant di Corrado Augias sulla «Calabria terra perduta», frase peraltro arrivata esattamente due mesi dopo una uscita simile su una regione «non normale». Da molto prima del polverone sul dress code di Ilaria Salis il tiro al calabrese è una disciplina, non resta che aspettare il prossimo colpo. (e.furia@corrierecal.it)

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