ROMA «Di rata in rata con il Mezzogiorno, soprattutto dal punto di vista degli investimenti energetici (ma non solo), sempre più protagonista. Il Pnrr che ha appena ottenuto il pagamento della quinta rata, con gli 11,1 miliardi del bonifico staccato da Bruxelles… conferma una verità ormai indiscutibile: l’energia del futuro passa inevitabilmente tutta o quasi per le infrastrutture già esistenti o in via di realizzazione nel Sud». Lo scrive “Il Mattino” nell’odierna edizione facendo il punto sull’attuazione del Pnrr. Nel servizio si riportano le dichiarazioni del ministro del Pnrr, del Sud, della Politica di coesione e degli Affari europei, Raffaele Fitto, quando certifica la spinta del Mezzogiorno al Pnrr: «I dati sul consistente incremento degli investimenti in opere pubbliche che al Sud hanno registrato un tasso di crescita superiore al 50% nel corso del 2023 confermano che siamo pienamente entrati nella fase 2 del Pnrr, quella della concreta messa a terra degli investimenti per dare forma all’Italia di domani».
E’ il leit motiv che secondo “Il Mattino” – ha scandito anche l’ultima riunione della Cabina di Regia del Pnrr, presieduta dallo stesso Fitto per il monitoraggio e la verifica dello stato di attuazione dei 69 obiettivi della settima rata. «Vale altri 18,2 miliardi di euro e ieri è stato messo a punto, con una procedura ormai collaudata, il cronoprogramma con relative verifiche che precederà la richiesta di finanziamento a Bruxelles che sarà avanzata a dicembre e arriverà nel 2025. “La Cabina di regia di ieri – afferma il ministro – assume particolare importanza anche a seguito della presentazione della sesta richiesta di pagamento, pari ad 8,5 miliardi di euro, che abbiamo inviato venerdì scorso, e l’approvazione da parte della Commissione europea, nella giornata di ieri, del pagamento della quinta rata, che ha certificato il raggiungimento di 53 obiettivi, per un importo pari a 11 miliardi di euro. Siamo stati i primi in Europa a richiedere il pagamento della quinta rata e siamo i primi a richiedere anche il pagamento della sesta, confermando il primato dell’Italia negli obiettivi raggiunti e nell’importo complessivo ricevuto”». Nella sesta rata, peraltro, il Sud – spiega “Il Mattino” – «rientra a vele spiegate anche per i progetti di potenziamento della rete ferroviaria, l’ambito operativo più corposo in assoluto tra quelli riservati per il 40% delle risorse al Mezzogiorno, comprendendo opere strategiche come il completamento della Napoli-Bari ad Alta capacità/Alta velocità, i primi due lotti della Salerno-Reggio Calabria, l’Alta velocità in Sicilia con la Palermo-Messina-Catania».
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