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l’intervista

A Polistena cresce l’attesa per il Premio Letterario “La Fortuna”

Appuntamento a domenica 7 luglio alla corte di Palazzo Avati. Cullari: «Avvicinare più giovani possibile alla lettura»

Pubblicato il: 05/07/2024 – 17:50
di Maria Boeti
A Polistena cresce l’attesa per il Premio Letterario “La Fortuna”

Non è l’espressione di un solo uomo al comando ma di più associazioni e partners quella che vedrà sera di domenica 7 luglio alle ore 21.30 alla corte di Palazzo Avati a Polistena il Premio Letterario “La Fortuna”. La Pro loco, la Girolamo Marafioti, la Libera Università di Polistena e la Dental Clinic fratelli Francesco e Cesare Laruffa assegneranno il riconoscimento al miglior autore fra gli otto che vi hanno partecipato in collaborazione con Case Editrici calabresi. Avvicinando uno dei promotori, Piero Cullari, per saperne di più.

Perché prende piede il Premio “La Fortuna” e quando nasce?
Il premio nasce lo scorso anno e fattore predominante è la presenza delle case editrici calabresi e degli autori calabresi. I libri vengono scelti dalle case editrici che hanno interesse nel presentare le loro migliori opere. Veramente la Calabria chiama la Calabria culturale ecco il vero successo.

Fra gli otto libri in vetrina quello che vincerà sarà stato il più bravo per bellezza letteraria del testo, per lo stile o perché sarà riuscito ad intercettare i bisogni della società del nostro tempo?
Credo che i libri che vinceranno abbiano suscitato sicuramente interesse nel lettore. I libri credo che scandiscono più di tutti i tempi del cuore e dell’animo.

Prendiamo come punto di riferimento i giovani, pensa che le tematiche trattate siano appetibili alle loro inclinazioni letterarie ed al loro senso estetico? Per farla breve: avranno la voglia di immergersi in queste letture? Ritengo onestamente che coinvolgere i giovani è difficile, anzi difficilissimo.
Anche se molti giovani hanno ritirato i libri per leggerli e poi dare la loro preferenza, ma ripeto, purtroppo sono sempre pochi, troppe le attrazioni che coinvolgono i giovani d’oggi, purtroppo non trovano il tempo per leggere e questa è la missione del premio, avvicinare più giovani possibile alla lettura.

Lei pensa che gli autori in pole position riusciranno a trainare il mercato, far contenti gli editori ed economicamente avere degli introiti o avranno scritto solo per amore del narrare?
Anche qua devo rispondere con sincerità, non ritengo che il Premio possa essere trainante alla vendita, ma sicuramente è trainante per l’immagine e la voglia di pubblicare il bello di ogni autore. Sono dei veri paladini, delle vere sentinelle a loro un grazie infinito.

Nella serata di presentazione – domenica prossima – di chi si terrà più conto: del gusto della giuria, del pubblico o degli editori?
Sono tre premi complessivamente diversi. Il Premio dell’Università Pegaso; il Premio della giuria tecnica e il Premio dei lettori. Quello che maggiormente mi affascina è il premio dei lettori.

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