COSENZA L’annuncio, un anno fa, del Commissario dell’Ao di Cosenza Vitaliano De Salazar, da oggi il nuovo pronto soccorso dell’Ospedale Annunziata è realtà. Il taglio del nastro, questa mattina, coincide con l’inaugurazione dei nuovi locali più ampi e decisamente più confortevoli rispetto al passato. Si spera, questo l’augurio di pazienti, medici e infermieri, di aprire un nuovo capitolo. Il reparto, nel corso degli ultimi anni, ha accumulato migliaia di accessi, spesso impropri, atavici ritardi nella presa in carico dei pazienti, interminabili attese del responso definitivo. Una polveriera finita sotto i riflettori e spesso bersaglio di denunce. A guidare il “nuovo” Pronto soccorso è il dottore Domenico Lorenzo Urso: laureato in medicina all’Università di Siena. Il nuovo primario vanta una tesi sul “Ruolo del medico nell’emergenza-Urgenza” ed un master sul “sistema di Emergenza-Urgenza e analisi delle criticità“.
«Sicuramente il pronto soccorso di Cosenza è un pronto soccorso molto importante perché rappresenta l’arma della nostra provincia». È raggiante Domenico Leonardo Urso, il nuovo primario del pronto soccorso inaugurato stamattina. «L’impressione – aggiunge – è stata positiva rispetto alla gestione che il nuovo management aziendale ha inteso dare rispetto al miglioramento delle condizioni di sovraffollamento del pronto soccorso». Urso si dice soddisfatto di aver «trovato già l’istituzione del bed manager (figurava cavallo del management e dell’assistenza sanitaria, ndr), ho trovato la volontà dell’azienda a fronte di un numero di prestazioni che sono elevatissime. Teniamo conto che questo è uno dei pochi ospedali che ha le caratteristiche proprio dell’hub, ha 70mila accessi l’anno e quindi la volontà del management è quella di cercare di abbattere le condizioni di sovraffollamento: una corretta gestione dei posti letto è alla base di questa gestione e questo mi ha impressionato positivamente». Secondo Urso «è importante anche la presa in carico del paziente perché – spiega – abbiamo raccontato non solo noi ma tutti della presenza stagnante di molti pazienti per alcuni giorni. Ora anche gli ambienti più ampi e più confortevoli potrebbero aiutare».
Il problema dei posti letto è un problema reale nelle fasi di attesa che il paziente venga allocato nel ricovero. «Tra le soluzioni organizzative che noi vorremmo perseguire a breve – anticipa il primario al proposito – è la cosiddetta stanza di ammissione, per pazienti che una volta che sono stati gestiti all’interno del pronto soccorso e hanno una destinazione in un reparto in attesa, saranno tenuti in un’area separata dal pronto soccorso dove saranno rispettati. Innanzitutto, la privacy del paziente, poi sarà garantito l’adeguato comfort, come se fosse in un ricovero». Per Urso anche l’opportunità di tornare in Calabria: «Con molto entusiasmo – commenta -, per la verità in Puglia mi sono trovato molto bene, però preferisco stare in Calabria».
Per il commissario dell’Ao, Vitaliano De Salazar, la soddisfazione aggiuntiva di aver tenuto «fede a una promessa, a un anno esatto dal luglio 2023, di consegnare i nuovi locali. Così è stato, tutto è stato fatto nei tempi e c’è stato un risparmio di circa 100mila euro nei lavori, per cui sono stati utilizzati i fondi Por e fondi Pnrr. Oggi possiamo dire che abbiamo un pronto soccorso a Cosenza invidiabile, e lo dico per esperienza, i pronti soccorsi così poi li vedremo e voglio anche il vostro rigoroso giudizio, è un pronto soccorso veramente invidiabile». Per il commissario «è come passare dal vecchio al nuovo, al di là delle critiche, al di là delle chiacchiere, c’è un ospedale vecchio e un ospedale nuovo, quindi c’è una vecchia gestione e una nuova gestione. Io mi baso sui dati e sulle cose fatte, lì c’è la situazione che ho trovato, basta pensare al pronto soccorso che avevamo e che tra un po’ vedremo. Quindi lo sforzo continua, io oggi sono anche emozionato perché è stato un grande lavoro, abbiamo dovuto anche sopperire a dei ritardi accumulati nei miei lavori per rispettare i termini».
De Salazar si dice poi «contento anche per i cosentini e per i calabresi perché c’è solo tanto lavoro dietro». Gestire emergenze e lavori insieme non è stato facile. «Possiamo dire, e forse questo è anche un paradosso, che da elemento negativo, comunque sempre sotto i riflettori, ok pronto soccorso può diventare addirittura la cartolina di presentazione». «Fino ad oggi – aggiunge – ci potevano essere molti alibi, cioè spazi ridotti, pronto soccorso non funzionale. Oggi tutto sta ai professionisti, ai comportamenti organizzativi, dobbiamo raccontarlo tutti insieme, perché l’ospedale, come ho sempre spiegato, non è di nessuno, dobbiamo spiegare tutti insieme una nuova narrazione».
Principi di umanizzazione presenti anche in un cartello con su scritto i nostri valori: buone cure con dignità, rispetto, umanità. «Ecco, queste possono sembrare parole vuote, saranno riempite di contenuti perché adesso ci sarà un passaggio sulla gestione personale che deve essere migliorato perché i professionisti ci sono e sono validi ma vanno organizzati meglio. È come se la Direzione Generale da questo momento facesse un passo indietro per vedere la parte sanitaria fare il proprio mestiere nel migliore dei modi. E questo farò. Mi metterò in osservazione nella speranza che la parte sanitaria, come senz’altro sarà, riuscirà a svolgere in queste condizioni ottimali il proprio lavoro. Se ciò non accadesse, ce ne rioccuperemo personalmente».
Infine, le migliorie e gli investimenti sul piano tecnico. «Come investimenti complessivi circa un milione e duecentomila euro, come struttura edile. Come apparecchiature all’avanguardia, dal polifunzionale ai defibrillatori alla shock room, altri novecentomila euro. Siamo all’avanguardia, ora Cosenza può dire che ha un pronto soccorso all’avanguardia».
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