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Furti di auto, smantellata banda. Nell’inchiesta il supporto della Polstrada di Cosenza

Circa 250mila euro il valore delle vetture trafugate, prevalentemente Panda, 500, Ypsilon, Giulietta e Jeep

Pubblicato il: 05/07/2024 – 16:11
Furti di auto, smantellata banda. Nell’inchiesta il supporto della Polstrada di Cosenza

ROMA Due arresti, altrettanti obblighi di dimora e una denuncia a piede libero per un presunto gruppo di ladri d’auto che nel Ragusano, tra settembre del 2022 e gennaio del 2023 avrebbe messo a segno 25 furti. Circa 250mila euro il valore delle autovetture trafugate – prevalentemente Fiat Panda, Fiat 500, Lancia Ypsilon, Giulietta Alfa Romeo, Jeep Renegade e Compas – a Modica, Ragusa, Vittoria, Ispica, Rosolini, Messina, Siracusa, Priolo Gargallo, Augusta e Scicli. L’operazione, sfociata nell’esecuzione dell’ordinanza cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari di Ragusa su richiesta della locale Procura, e’ giunta agli esiti di una attività’ di indagine congiunta tra il commissariato di Polizia di Modica, la Polstrada di Ragusa, con il supporto del Compartimento di Polizia Stradale Sicilia Orientale, dei Commissariati Nesima e Librino di Catania e della Polstrada di Cosenza. Quattro delle persone raggiunte dall’ordinanza avevano precedenti per reati di furto ed in materia di stupefacenti. Cio’ che emerge dalla indagini e’ che il gruppo criminale operava in tutta la Sicilia orientale; gli indagati erano specializzati nelle aperture fraudolente e nell’avvio/accensione delle vetture mediante manipolazione delle centraline elettriche ed erano in possesso di codici digitali utilizzati per eludere – decriptandoli – i sistemi di allarme ed i meccanismi di autotutela delle auto stesse. Per velocizzare l’azione non esitavano, talvolta, a forzare le auto, danneggiando le portiere, per poi disfarsi dei sistemi di geolocalizzazione installati all’interno. La base di partenza era Catania, e raggiungevano le citta’ dove avrebbero commesso i furti, a bordo di mezzi noleggiati per passare inosservati. Avevano anche dei ‘pali’ che controllavano il percorso del ritorno per evitare di incappare in controlli. Nel corso delle indagini sono state acquisite immagini, video, denunce da parte delle vittime.

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