COSENZA «C’è da rimanere sinceramente e con grande preoccupazione, sbalorditi e perplessi difronte all’ultimo video pubblicato dal Presidente della Regione Calabria, Occhiuto. Video confezionato con ricercata professionalità tipica delle tecniche di distrazione di massa e con solo obiettivo di alimentare qualunquismo e populismo». È quanto affermano in una nota l’ex commissario dell’Asp di Reggio Calabria Santo Gioffrè e Carlo Guccione della Direzione nazionale del Partito democratico.
«Ieri, il presidente della Regione Calabria – evidenziano – in sostanza, ha messo all’indice due pilastri strategici che ancora, e con fatica, reggono l’agonizzante Sistema Sanitario Regionale: gli Infermieri e i Medici. Noi, dopo aver analizzato il messaggio video di ieri, riteniamo che Occhiuto, tentando di fare, ripetiamo, una operazione di distrazione di massa, ha reso evidente il suo totale fallimento nella capacità di gestione della Sanità Regionale dopo aver preteso e avuto, dal suo governo amico, poteri assoluti in quel campo. Poteri che lui ha gestito per creare consenso senza risolvere nulla, ma aggravando, e di molto, la situazione, come denunciato da tutte le agenzie che s’interessano del settore, compreso il cosiddetto tavolo Adduce».
«In relazione a quando il presidente Occhiuto ha sostenuto – continuano Gioffrè e Guccione – in modo così duro, nel suo video, sommessamente gli chiediamo di rispondere a queste domande. È a conoscenza, visto che ha denunciato alle autorità competenti, che la totalità delle Commissioni Mediche delle Asp e AO, a cui per legge spetta la dichiarazione certificata delle inidoneità alle mansioni nel comparto sanitario, quindi, degli infermieri, abbiano certificato falsamente? E chi sono?
Dal 2009, il presidente sa bene che la Calabria è dentro i rigori del Piano di Rientro dal debito sanitario. Anche per risolvere questo problema, ha avuto i pieni poteri. Problemi di cui, dopo 5 anni di governo della sua compagine e dopo 2 anni e mezzo di poteri assoluti, non s’intravede alcuna risoluzione e uscita, a differenza delle altre 8 Regioni, entrati assieme alla Calabria e da tempo usciti dal Piano di Rientro. Lui deve dirci perché, veramente, la Calabria è tenuta dentro il Piano di Rientro, oltre l’ammontare dei debiti dei quali, non si riesce a venirne fuori.
In questi 15 anni, quanti infermieri sono andati in pensione o hanno lasciato il Servizio Pubblico, visto le condizioni lavorative da paesi sottosviluppati? Quanti? Pare più di 4 mila. Un eventuale piano di assunzione tiene conto dei posti mancanti non di chi è inidoneo.
Sarebbe stato, forse, opportuno, prima di lanciare accuse così gravi verso le Commissioni Mediche e gli Infermieri, andare a vedere l’età dei cosiddetti imboscati e le patologie riconosciute perché il falso in atto pubblico è un reato gravissimo.
Se dal 2009 – proseguono – non si è assunto personale nel comparto della sanità, come impone il Piano di Rientro, tanto che, furbescamente, Occhiuto ha fatto venire bel 360 Medici Cubani per tenere in piedi la baracca ed evitare l’interruzione di pubblico servizi, non gli doveva sorgere il sospetto che, essendo la media degli attuali Operatori nel Comparto sanità superiore a 60 anni, la percentuale di inabili, per forza deve essere superiore alle altre Regioni, anche di 5 volte, che non hanno questo problema? O no? Visto che il Sistema Sanitario Regionale subisce il dramma del l’inefficienza totale, con mancanza assoluta di prevenzione delle malattie, e che in Calabria si arriva alla malattia a 48 anni, mentre nelle Regioni governate dagli amici di Occhiuto a 62 anni, come fa il presidente della Regione ad insinuare, platealmente, che ci sono più di mille infermieri imboscati e non considerare, in base a quello detto prima, che si possa trattare di veri ammalati, con limitazioni serie, dovuti, pure allo stress e all’età? Questo è solo distrazione di massa, populismo e qualunquismo. Confessione di un fallimento. Presidente, ci risponda, senza retorica e abbia rispetto delle professioni e delle persone.
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