ROMA “In commissione Antimafia tra le tante cose noi abbiamo scelto di tenere in piedi prioritariamente due filoni: il primo riguarda la strage di via d’Amelio, i 57 giorni che dividono la strage di Capaci con quella del 19 luglio, perché crediamo che uno Stato serio dopo 32 anni non possa più avere segreti”. Lo ha detto la presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Chiara Colosimo, intervenendo all’evento Piazza Italia a Roma organizzato dalla federazione romana di Fratelli d’Italia. “L’altro tema riguarda il tema della criminalità organizzata a Roma – ha proseguito la presidente Colosimo – si pensa ancora che la mafia sia quella con la coppola e con la lupara. Noi siamo davanti a un mutamento genetico della criminalità organizzata e in questa città abbiamo tutte e tre le tipologie di criminalità organizzata: abbiamo l’insediamento delle mafie tradizionali, come ‘ndrangheta, camorra, cosa nostra, ma abbiamo allo stesso tempo l’accertata creazione di mafie autoctone che per troppo tempo sono state declassate per piccola criminalità. Ma questo non basta, perché l’emergenza di questo periodo sono le mafie straniere: sentite spesso parlare degli albanesi, ma perché sempre più anche la pericolosissima ‘ndrangheta utilizza la mafia albanese. Abbiamo anche la mafia nigeriana e cinese. Ma quello che a me spaventa è che c’è una sottovalutazione di questo fenomeno”.
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