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Narcotraffico, un pentito siciliano rivela: «Mi chiesero se volessi affiliarmi alla ‘ndrangheta»

Nei racconti di Fabio Messina il traffico di droga, i telefoni criptati e la ricompensa. «Cocaina ed eroina verso Messina, Taranto e Cagliari»

Pubblicato il: 05/07/2024 – 6:38
di Mariateresa Ripolo
Narcotraffico, un pentito siciliano rivela: «Mi chiesero se volessi affiliarmi alla ‘ndrangheta»

LOCRI «Voglio fare questo percorso perché sono stanco davvero di questa vita schifosa, voglio cercare di diventare una persona nuova se… soprattutto per… per i miei figli». Così Fabio Messina, classe ’89, nato in provincia di Ragusa, parlando con i pm della Dda di Reggio Calabria ha motivato la scelta di collaboratore con la giustizia. I verbali del 35enne sono stati depositati nel corso dell’ultima udienza del processo “Eureka” in corso a Locri con rito ordinario. Dichiarazioni, dunque, che si aggiungono a quelle di un pentito “eccellente” come Vincenzo Pasquino, membro di spicco dell’organizzazione criminale calabrese e “re” dei narcos della ‘ndrangheta.



La storia criminale

Quella di Messina è una carriera criminale iniziata da giovanissimo, dal 2008, culmina nel 2016 quando viene arrestato per spaccio di droga. «Sono stato arrestato nel 2016 ma sono in contatto con il mondo del traffico di sostanze stupefacente dal 2013», spiega l’ex narcotrafficante, che in un verbale depositato in Procura qualche giorno prima di essere ascoltato per la prima volta il 25 agosto del 2022 aveva dichiarato di «essere stanco della mia vita da detenuto, quindi voglio intraprendere un serio percorso di collaborazione con la giustizia e informare il P.M. su fatti di rilevanza di mia conoscenza; da questo momento in poi temo seriamente per la mia incolumità fisica perché subirò sicuramente minacce da altri detenuti, pertanto a tutela della mia persona chiedo di essere allocato in una camera singola e sottoposto al divieto di incontro con tutta la popolazione detenuta».

«Mi chiesero se volessi affiliarmi alla ‘ndrangheta»

Nel corso dei colloqui con i pm Messina ha dichiarato di voler parlare del traffico «dei traffici di cocaina ed eroina che si facevano tra Africo e Cosenza, Taranto, Cagliari». Traffici organizzati dalla ‘ndrangheta e che partivano dalla Locride: «La droga – racconta – la prendevo io (con macchine che noleggiavo a nome mio) a Bovalino» da soggetti «di San Luca». Parlando dei rapporti con chi gli affidavano la sostanza stupefacente Messina afferma: «Una volta mi hanno chiesto pure se voglio eh., se voglio far parte della sua famiglia e io., gli ho detto: “Io non faccio parte di nessuno, io…” ». «Con ciò – precisa – intendendo se volessi affiliarmi alla ‘ndrangheta», «mi avrebbero dato ogni mese dei soldi sicuri, la protezione, tipo, non mi avrebbe toccato nessuno e tutte ste storie».

L’uso dei telefoni criptati e la “ricompensa”: 1.500 euro a trasporto

«So che usavano i telefoni criptati, poiché una volta me ne è stato consegnato uno per avvisare che ero arrivato a destinazione». «Il primo viaggio – racconta ancora il collaboratore di giustizia – gliel’abbiamo fatto a San Leonardo di Cutro». La ricompensa per ogni trasporto doveva essere mille e 500 euro. «M’aveva detto che.. la prima volta che ci siamo visti m’aveva chiesto che doveva.. doveva portare un chilo di eroina a San Leonardo di Cutro e mi ha chiesto: «Quanto vuoi?», eh., a quel punto gli ho chiesto a (…) ho detto: «Quanto dobbiamo chiedere qua?» e gli abbiamo chiesto mille e cinquecento euro, e lui ci ha detto: «Vabbè quando ritornate ve li do», perché poi quando andavamo là lui ci dava i soldi per portarli indietro». Ricompensa che poi verrà ridotta: «Eravamo rimasti mille e cinque ma me ne ha dati mille, diviso due cinquecento, cioè una miseria». Spedizioni a San Leonardo di Cutro, che frutterà all’organizzazione 19mila euro, e non solo. «Quella che gli mandavano a Messina era più buona e gliela facevano a ventidue», spiega il collaboratore di giustizia che infatti parla anche di Messina, Taranto, Brindisi e Cosenza: «l’eroina è… giù, nella costa ionica ce n’è tanta e non c’è vendita nelle zone stesse, le zone in cui si vende di più l’eroina è Cosenza e la Sicilia, dei posti vicino a dove abito io». (m.ripolo@corrierecal.it)

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