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la sentenza

Ricevute e biglietti falsificati per ottenere rimborsi. Assolto in Appello l’ex sindaco di Cosenza Mario Occhiuto

La vicenda giudiziaria trae origine dalla denuncia dell’attuale senatore nei confronti di un suo ex collaboratore Giuseppe Cirò

Pubblicato il: 05/07/2024 – 13:17
Ricevute e biglietti falsificati per ottenere rimborsi. Assolto in Appello l’ex sindaco di Cosenza Mario Occhiuto

COSENZA La Corte di Appello di Catanzaro ha accolto le richieste dell’avvocato Nicola Carratelli, difensore di Mario Occhiuto, confermando l’assoluzione dell’ex sindaco di Cosenza. La decisione arriva al termine di una vicenda giudiziaria intricata.

I fatti

Nel marzo 2017, l’allora sindaco della città dei bruzi aveva scoperto come un suo collaboratore Giuseppe Cirò avesse falsificato una serie di ricevute e biglietti per ottenere rimborsi per spese di missione mai sostenute. Alla presenza del Capo Gabinetto, Cirò avrebbe confessato al sindaco il suo “errore” rassicurandolo sulla circostanza. Occhiuto però denuncia tutto alla procura della Repubblica e lo rimuove da ogni incarico. Da qui partono le indagini con acquisizione di tutta la documentazione inerente i rimborsi delle spese per le missioni del sindaco. Cirò viene sentito dal pm e dichiara di aver falsificato gli atti, ma per consegnare i relativi importi proprio a Mario Occhiuto. Che da denunciante diventa indagato. L’ex sindaco viene interrogato e produce una corposa documentazione a dimostrazione della assiduità delle trasferte effettuate, soprattutto a Roma, esclusivamente e direttamente per finalità istituzionali connesse alla sua carica. Presa contezza delle dichiarazioni di Cirò presenta immediatamente denuncia nei confronti del suo ex collaboratore per calunnia.

L’accusa di peculato

Il pm, ritenendo che il disordine amministrativo inerente le spese per i rimborsi comprovasse la falsità delle missioni del sindaco, chiede il rinvio a giudizio di Occhiuto, Cirò e di due economi del Comune di Cosenza, con l’ accusa di peculato. In occasione dell’udienza preliminare, la difesa di Mario Occhiuto rappresentata dall’avvocato Nicola Carratelli, produce documenti e consistenti esiti di attività di indagine difensiva e chiede la definizione del giudizio mediante rito abbreviato. Il pm chiede la condanna di Occhiuto alla pena di tre anni e sei mesi di reclusione con confisca di 250mila euro.

L’assoluzione

Il Comune di Cosenza si costituisce parte civile col patrocinio dell’ avvocato Nicola Rendace, che si associa alla richiesta del pm. La difesa, invece, chiede l’assoluzione da tutti i reati. Il gup assolve Occhiuto per insussistenza dei fatti a lui contestati e per non aver commesso i falsi contestati in concorso con Cirò. Contestualmente dispone il rinvio a giudizio di quest’ ultimo, il cui dibattimento è pendente davanti il Tribunale di Cosenza. Avverso la sentenza assolutoria di Occhiuto, il pm Visconti propone appello. Ieri, la sentenza di assoluzione. (f.b.)

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