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La proposta

Smaltire i veleni a Crotone, Napoli propone una mobilitazione generale

L’ex consigliere regionale all’iniziativa organizzata dal Partito democratico. Pitaro: «Grave inadempimento di Eni»

Pubblicato il: 06/07/2024 – 12:33
di Gaetano Megna
Smaltire i veleni a Crotone, Napoli propone una mobilitazione generale

CROTONE La soluzione contro il progetto di smaltire a Crotone i veleni “può arrivare dalla mobilitazione generale dei partiti e delle istituzioni”. Questa proposta è stata avanzata ieri da Giuseppe Napoli, ex consigliere regionale, nel suo intervento all’iniziativa organizzata dal segretario provinciale del Partito democratico di Crotone, Leo Barberio, sul “Nuovo piano dei rifiuti regionali”. Il nuovo Piano dei rifiuti regionali, approvato lo sorso 12 marzo, a Crotone e non solo, viene considerato “un abito tagliato su misura” per consentire all’Eni di lasciare nella città pitagorica le scorie industriali preseti nella discarica a mare (circa un milione di tonnellate di veleni), disattendendo così il contenuto della Conferenza dei servizi decisoria del 24 ottobre 2019 che, invece, prevedeva il trasporto e lo smaltimento fuori dal territorio calabrese. Magari non tutti lo ricordano, ma Giuseppe Napoli nel 2005 ha proposta un emendamento alla legge che istituiva il Distretto energetico che, per anni, ha impedito la costruzione di nuove discariche a Crotone. L’emendamento dell’ex consigliere regionale impediva di realizzare a Crotone nuove discariche, in quanto si teneva conto del fattore che, nella città pitagorica, erano già operativi numerosi impianti adibiti allo smaltimento e alla lavorazione dei rifiuti. Nonostante quell’emendamento non sia stato mai cancellato, non viene più applicato. Nel corso del dibattito di ieri è stato ribadito che il nuovo Piano regionale dei rifiuti potrebbe favorire la creazione di nuove discariche a Crotone, nonostante l’annuncio dell’approvazione da parte della giunta regionale calabrese di una delibera che modifica il Piano dei rifiuti e introduce il fattore di pressione. Si tratterebbe di una trovata pubblicitaria ingannevole, che non garantirebbe la città pitagorica dagli assalti dagli imprenditori che vorrebbero realizzare nuove discariche. Napoli, quindi, ha indicato la strada da seguire per evitare alla città un nuovo saccheggio.

La proposta

La proposta dell’ex consigliere regionale prevede di utilizzare l’articolo 39 dello Statuto regionale che consente ai Comuni capoluogo di provincia e alle province di avanzare proposte di legge. Secondo Napoli occorre mobilitare tutti i 27 sindaci della provincia pitagorica, le forze politiche e i parlamentari e chiedere la convocazione di una seduta del consiglio comunale aperto per approvare un emendamento da sottoporre all’approvazione del consiglio regionale. Un emendamento al Piano regionali dei rifiuti che impedisce la realizzazione di nuove discariche nel Crotonese e conferma quanto sancito dalla Conferenza dei servizi decisoria del 24 ottobre del 2019. Non sarà facile, a parere di Napoli, sia per il consiglio regionale che per la Giunta guidata da Roberto Occhiuto non tenere conto di una eventuale mobilitazione degli “Stati generali” dell’intera provincia. All’iniziativa di ieri hanno partecipato, tra gli altri, il consigliere regionale Ernesto Alecci, la responsabile provinciale del Movimento cinque stelle, Elisabetta Barbuto, l’avvocato Francesco Pitaro, il segretario provinciale di Italia viva, Ugo Pugliese, e il responsabile provinciale dell’Arci, Filippo Sestito. A ben guardare sul problema della bonifica erano presenti i massimi dirigenti del tavolo del centrosinistra. In tutti gli interventi non ci sono state divisioni o divergenze di vedute e questo potrebbe rappresentare l’avvio di un ragionamento per le prossime iniziative. Napoli, comunque, ha proposto il coinvolgimento di tutti i partiti evitando così pericolose e pretestuose divisioni su un problema che, comunque, richiede la massima condivisione.

Pitaro: «Grave inadempimento di Eni»

«Nell’incontro a Crotone di venerdì al quale ho preso parte in qualità di avvocato incaricato di occuparmi della bonifica dal segretario del Pd della provincia di Crotone, Leo Barberio, ho segnalato che: “L’omessa bonifica di Crotone costituisce un grave inadempimento di Eni che da quattro anni a questa parte non sta assolvendo all’obbligo, discendente da atti amministrativi, di portare le scorie industriali che causano malattie mortali fuori dalla Calabria»: così l’avvocato Francesco Pitaro.«Sul punto il Ministero dell’Ambiente ha chiesto nei giorni scorsi le carte, anche al fine di verificare se vi sono i profili di danno ambientale. Se il piano rifiuti è stato realizzato ad arte dalla Regione Calabria per permettere ad Eni di eludere l’obbligo suddetto, non vi è dubbio che l’eventuale adottando atto con cui dovesse stabilirsi che le scorie restano a Crotone potrà essere impugnato dinanzi il Tar. Ferma la rilevanza penale della condotta di chi avrebbe dovuto bonificare e non l’ha fatto. Intanto, se il Comune di Crotone vuole effettivamente stare vicino alla comunità, a tutela della salute dei crotonesi e dell’integrità del territorio, obblighi Eni a portare i rifiuti industriali fuori dalla Calabria, anche attraverso lo strumento dell’ordinanza contingibile ed urgente che è prerogativa del Sindaco secondo il Testo Unico degli enti locali. Si risolverebbe in breve la questione» conclude Pitaro. (redazione@corrierecal.it)

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