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Caserta: «Sono venuto a Catanzaro di corsa, piazza gloriosa. Stupito dall’abbraccio di Noto»

La presentazione del neo tecnico giallorosso. «Non voglio più pensare al Cosenza. L’obiettivo? Consolidare la categoria»

Pubblicato il: 08/07/2024 – 16:41
Caserta: «Sono venuto a Catanzaro di corsa, piazza gloriosa. Stupito dall’abbraccio di Noto»

CATANZARO Giacca scura e camicia bianca e più sorridente del solito. Si è presentato così oggi pomeriggio Fabio Caserta al pubblico giallorosso. Il nuovo allenatore del Catanzaro, affiancato dal direttore generale Morganti, ha risposto alle domande dei giornalisti evidenziando la suo soddisfazione per la chiamata del club, anche se dovrà fare i conti con una eredità pesante come quella di Vincenzo Vivarini. «Eredità pesante e importante – ha confermato il tecnico di Melito Porto Salvo – è sotto gli occhi di tutti quello che ha fatto Vivarini insieme ai suoi ragazzi. Un lavoro partito da lontano, di tre anni. Per me è un’opportunità stimolante, è vero siamo partiti un po’ in ritardo, ma questo non mi preoccupa. Confido tanto nel lavoro del direttore Polito. Quando mi ha chiamato il Catanzaro sono venuto di corsa perché è una piazza gloriosa. Mi ha colpito il comportamento del presidente, senza conoscermi non mi ha stretto la mano ma mi ha abbracciato. Mi ha fatto un certo effetto, a differenza degli altri anni, questa è stata una bella presentazione. Già l’anno scorso prima del derby avevamo parlato e mi aveva fatto una bella impressione e l’anno scorso, prima di Cosenza e quando ancora Vivarini non era certo di restare, c’era stato un contatto. Ero stato vicino al Catanzaro anche da calciatore».


Caserta ha spiegato che in genere è abituato a «non lasciare nulla al caso, mi piace lottare, nessuno mi ha regalato niente in carriera e sono contento di quello che ho fatto e farò. Darò sempre il massimo. Ringrazio il presidente Noto, i direttori Morganti e Polito per aver creduto in me. Questa è una sfida importante perché, come detto, arriva in una piazza bella e difficile. Darò il massimo per far rispettare i colori e la città ai ragazzi».
Caserta arriva in un momento in cui a Catanzaro si sta attuando una vera e propria rivoluzione tecnica. Molti calciatori sono già andati via, altri partiranno. «Fulignati e Vandeputte – ha ricordato Caserta – sono stati fondamentali per il percorso del Catanzaro. Altri andranno via, altri arriveranno e dovranno capire la piazza. Ma, ripeto, non mi preoccupa, i cicli si aprono e si chiudono. Ora dobbiamo costruire un nuovo percorso». Sul gioco espresso dal Catanzaro nell’ultimo torneo di B, l’allenatore calabrese ha detto che «se non è stato il più bello, di certo è stato uno dei migliori. Ha fatto divertire tutti gli appassionati di calcio, non solo i tifosi. A me piacciono le squadre che cercano di imporre il gioco, al di là dei moduli. Questo è quello che cercherò di portare come novità. Il sistema di gioco? Mi piace la difesa a quattro, anche se spesso ho giocato a tre, ma dipenderà dalle caratteristiche dei calciatori. Ho sentito Iemmello, abbiamo parlato e sono contento perché ho visto da parte del ragazzo un grande attaccamento a questa squadra e alla città. Ho sentito anche Fulignati, voleva rimanere qui, ma allo stesso tempo era contento di questa sua nuova avventura. Mi ha parlato bene di Catanzaro così come Sounas. Ma da calabrese so cosa si prova a vivere qui».

A chi ha chiesto a Caserta se siano state le sconfitte nei derby a portare al suo esonero a Cosenza, il tecnico ha risposto «non credo. Eravamo in linea con gli obiettivi iniziali, distanti tre punti dai playoff. Ma non voglio più pensare al passato, so però quanto contano qui i derby». Sul suo vecchio amico Ciro Polito, ex compagno di squadra e ds che lo ha voluto a Catanzaro, Caserta ha evidenziato, sorridendo, che «non è cambiato, è sempre lo stesso. Magari con qualche capello in meno ma sempre pronto a dare battaglia. Crede nel rispetto di certi valori e vuole fare bene. Ha accettato questa sfida con entusiasmo come me. Il direttore sa cosa mi serve dal punto di vista tecnico, sono molto fiducioso in questo senso perché lo conosco bene. L’obiettivo è ottenere la salvezza il prima possibile, dobbiamo consolidare la categoria». (redazione@corrierecal.it)

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